
La “Polentata delle Ceneri ”, grazie alla passione e alla volontà di un gruppo di amici, alcuni facenti parte del Comitato del Carnevale Mugellano dei Ragazzi (altra tradizione portata avanti con i denti per non farla decadere del tutto) con la fattiva partecipazione del Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo, è andata in porto anche in questo 2020, che (si dice il caso) taglia il traguardo dei 221 anni.
Da quando cioè (come ci racconta la storia del Chini, Niccolai, Righini), ebbe inizio nel 1799, dopo quella splendida pagina di libertà con la cacciata da parte dei borghigiani degli invasori francesi, a costo di tanti morti, di liberarsi di quella gentaglia capace solamente di uccidere, violentare, rubare.L’evento avvenuto sotto l’effige della Madonnina, di cui è rimasta una testimonianza diretta come la tavoletta della “Madonnina del Conforto” (autore l’artista biturgense Pietro Paolo Colli nel giugno del 1799), collocata in un piccolo tabernacolo all’angolo fra piazza Garibaldi e il corso Matteotti proprio davanti al palazzo del Podestà. Ebbene, questa mattina (mercoledì 26 febbraio 2020), nel famoso “Mercoledi delle Ceneri” i polentai e i loro amici alpini, si sono rimboccati le maniche, e nonostante la pioggia che ha tratti cadeva abbastanza forte (è la prima volta dopo 50 anni che è piovuto), hanno iniziato a cuocere la polenta fin dalle prime ore del mattino, poiché alcuni borghigiani per ragioni di lavoro erano già in piazza in attesa.
Ed infatti prima delle 9 erano già stati adagiati negli spianatoi ben tre paiuoli di fumante polenta, alla presenza di tante persone, alcune non di Borgo che sono rimaste sorprese di questo piccolo evento storico gastronomico (Radio Bologna e Radio Sieve hanno voluto che in diretta lo scrivente di queste note spiegasse il motivo di questa Polentata), molte donne, altrettanti “anziani” borghigiani con simpatici soprannomi, alcune scolaresche della Scuola Primaria, e la la visita del sindaco Paolo Omoboni e del vice sindaco ed assessore alla cultura Cristina Becchi, I polentai si sono fatti in quattro per soddisfare tutti con le razioni che venivano distribuite in speciali contenitori, condite con ragù di carne, ragù di porri o in bianco con formaggio, per coloro che volevano seguire la tradizione della vigilia della ricorrenza cristiana delle “Ceneri”. I paiuoli hanno sfornato 9 polente (un po meno rispetto agli anni passati dato il maltempo), ma se da un paiuolo ne vengono fuori circa 170 porzioni, quindi sono state distribuite oltre mille razioni; non male, anche se qualche ….simpaticone dopo aver mangiato la prima razione si spostava negli altri angoli del recinto per gustarne altre! Ma il record del mitico amico “Cecco di Fico” (assente purtroppo per ragioni di salute) nel 1977 è ancora imbattuto: 14 razioni in una mattina!! Con i più vivi e sentiti rallegramenti a tutti i polentai che nel corso degli anni hanno preso il posto per l’eterna parentesi della vita, di “pintone”, “pierè”, “manate”, marmarica”, il “tattone”, il “diavolo rosso”, il “maschero”, “bicce”, stierle”, “l’avvocatino”, “scalabrino”, “bastiano”, “pipino”, il”pighero” e tanti altri, i quali con gli amici del Gruppo Alpini di Borgo San Lorenzo, portano avanti con passione questa semplice tradizione, nata da una guerra di liberazione contro gli invasori francesi. E a Dio piacendo appuntamento all’anno prossimo! Come regola ecco alcune immagini dell’evento edizione 2020.
Galleria fotografica
(Foto cronaca e archivio A.Giovannini)