
Una lettera in redazione:
Nel percorrere la strada Faentina da Ronta verso il Passo della Colla ci siamo fermate ad osservare il torrente Ensa.
Il torrente è completamente secco in alcuni tratti (dove evidentemente c’è il drenaggio dovuto alla escavazione della galleria dell’Alta Velocità) mentre più in alto scorre davvero pochissima acqua a causa della siccità che ci perseguita dal mese di maggio.
Ebbene nel letto del fiume sono cresciuti arbusti e piante, e decine di alberi sono crollati dalle sponde dentro l’alveo. Quanto di più pericoloso soprattutto per l’abitato della Madonna dei Tre Fiumi, fiumi che ormai sono ridotti a due visto che il torrente Farfereta, sempre a causa della TAV, non porta a valle nemmeno un goccio d’acqua.
Infatti alla Madonna c’è il ponte che permette di imboccare la strada panoramica che conduce a Gattaia. Oltre a ciò c’è il Mulino Margheri e l’albergo.
In caso di forte pioggia l’Ensa, il Farfereta, Le Cale (che arriva a Borgo accanto al Caffè Mediceo dove il sotto attraversamento del viale è veramente angusto) così come altri torrenti del nostro territorio raccolgono comunque enormi quantità di acqua che scende dai versanti e ingrossandosi portano più a valle ciò che incontrano sul loro cammino.
Visto ciò che è accaduto a causa delle violente piogge in tante località italiane pensiamo sia il caso di verificare la situazione dei nostri torrenti per definire interventi per evitare il trascinamento a valle soprattutto degli alberi caduti per evitare di otturare attraversamenti come ponti e guadi.
Silvana Rossi