
Forse molti lettori ricorderanno il giovane ingegnere mugellano Marco Montagni, del quale abbiamo parlato in passato per il suo progetto di realizzare un drone a vela capace di attraversare l'Atlantico e che ha fatto il record di chilometri percorsi nell'Oceano (la Barchetta Magica, clicca qui). Ebbene in questi ultimi tempi Marco è impegnato assieme al suo team in un importante e interessante progetto relativo alle apparecchiature diagnostiche.
La loro 'invenzione' (un innovativo dispositivo di diagnostica a domicilio e di monitoraggio sicuro, non invasivo, per pazienti affetti da patologie polmonari) recentemente ha vinto la quarta edizione del Rare Disease Hackathon, iniziativa promossa da Takeda, che mira a diffondere l'innovazione tecnologica applicata alle malattie rare. L’Hackathon è una maratona di sfide in cui i team visionari con l’aiuto di mentor esperti, si cimentano per sviluppare idee o prototipi di soluzione su temi definiti (le sfide).
Il team cui partecipa Montagni è ArchInMedi, nome che fonde al suo interno i percorsi formativi di tutti i suoi membri formati all’Università di Firenze: l’architetto Valentina Panella (FI), l’ingegnere elettronico Marco Montagni (B.S.L.), l’ingegnere biomedico Filippo Bigi(FI), la dottoressa in ingegneria meccanica Marta Mencarelli (FI) e a concludere il medico Beatrice Pulli (FI).
La nuova apparecchiatura, che in prospettiva potrà essere assegnata a medici e ospedali, ma anche (perché no) a casa dei pazienti cronici, è in estrema sintesi in grado di fare diagnostica e capire le condizioni del paziente usando i meccanismi della rifrazione sonora.
Ma come è nata l'idea?
Il problema da cui siamo partiti riguarda i pazienti affetti da fibrosi cistica, la più comune delle malattie rare, che colpisce 6000 pazienti in Italia, una patologia che viene diagnosticata in età neonatale e che necessita di un monitoraggio continuo per tutta la vita del paziente con continue TAC toraciche che hanno una rilevanza statistica importante anche sul rischio di sviluppo di futuri tumori.
É una patologia che colpisce l’apparato respiratorio, si ha infatti una secrezione eccessiva di muco che porta al malfunzionamento del polmone causando problemi respiratori che per essere risolti temporaneamente necessitano di interventi invasivi per il paziente.
La soluzione ottimale sarebbe ottenere una diagnosi affidabile con un esame sicuro e non invasivo che possa monitorare anche la cura diminuendo gli accessi alle strutture sanitarie, ancor più in questo periodo.
“Abbiamo osservato la malattia attraverso gli occhi del paziente. L’idea è nata in questo modo, cambiando prospettiva, ed è così che abbiamo trovato la soluzione.
Non sarà più il paziente ad andare in ospedale, ma l’ospedale ad andare dal paziente, mediante un dispositivo di monitoraggio non invasivo.”
Cosa è T-chest?
T-chest è un dispositivo che permette di ottenere una diagnosi delle patologie respiratorie fornendo dati che, una volta acquisiti, saranno inviati al medico per via telematica, che valuterà il percorso da intraprendere.
Quali sono dunque i benefici?
Sono numerosi e connessi fra loro. Il primo fra tutti è sicuramente la possibilità di fornire al medico e al paziente uno strumento di diagnostica e monitoraggio a distanza, ricordiamo infatti che non tutti i pazienti possono o hanno la possibilità di recarsi autonomamente in ospedale o in ambulatorio dal medico, T-chest vuole risolvere questo problema.
Nell’attuale periodo di crisi pandemica, inoltre, gli accessi agli ospedali devono necessariamente essere limitati al minimo, T-chest vuole risolvere questo problema con grande efficienza ma anche semplicità.
Riducendo gli accessi in ospedale si vanno a tagliare numerosi costi diretti e indiretti a carico del paziente e della struttura sanitaria, T-chest vuole risolvere il problema.
Ma anche dal punto di vista della salute del paziente T-chest, che azzera l’esposizione alle radiazioni, vuole risolvere il problema.
E adesso..
Adesso il team è in contatto con Takeda e intende sviluppare il prodotto che ha tutti i requisiti per procedere alla costituzione di una start-up.