
E' un cammeo storico il nostro 'regalo' di Pasqua per tutti i lettori, curato da Aldo Giovannini: Dato che in questi giorni siamo in tema del Castello mediceo di Cafaggiolo con annessi e connessi, dopo la presentazione avvenuta lo scorso martedì (11 aprile 2017), alla presenza di una massiccia rappresentanza di autorità amministrative, civili, culturali, religiose, imprenditoriali, professionali e di una nutrita schiera di giornalisti di molte testate della stampa scritta e parlata locale, provinciale, regionale e nazionale, (un encomio alla Redazione di OK!Mugello per i variegati ed ampi servizi che hanno ottenuto una incredibile lettura, mentre lo scrivente era preposto per la Redazione del Sito Web Appennino ”Bologna e Provincia”). I giornalisti hanno ricevuto al termine dell’evento un lussuoso catalogo su quello che era Cafaggiolo prima, quello che è al presente e quello che sarà nel futuro, come poi fu minuziosamente descritto in video e in voce durante la conferenza stampa con gli interventi dei Signori Alfred e Diana Lowenstein e dall’architetto Emanuela Benedetti. Questo nostro intervento su Cafaggiolo è dovuto al fatto che scartabellando alcuni cataloghi di preziosi dipinti che ogni tanto vengono messi all’asta da prestigiose Case d’Aste (questa volta la “Pandolfini” di Firenze), il nostro sguardo è andato immediatamente ad una bellissima scenografia iconografica di Scuola Fiorentina del XVII° secolo, raffigurante il Castello mediceo di Cafaggiolo, in occasione di una Caccia del Cardinale Giovan Carlo dè Medici a Cafaggiolo fra il 1641 e il 1644. Tempo indietro, (moltissime furono le letture su OK!Mugello) sempre in un catalogo di un'asta a Firenze (questa volta la “Pananti”) scoprimmo una tela di Telemaco Signorini, uno dei più attivi rappresentanti “macchiaioli”, raffigurante una scena inedita e mai vista del 1860 raffigurante la piazza di Barberino di Mugello, ma questa volta andiamo indietro di quasi 3 secoli e con la visione completa di com’era il Castello di Cafaggiolo. Prima però della spiegazione iconografica ecco una se pur breve biografia del Cardinale Giovan Carlo dè Medici (Firenze, 4 luglio 1611 – Villa di Castello, 22 gennaio 1663). Secondogenito maschio del granduca di Toscana Cosimo II e di Maria Maddalena d'Austria, ebbe un'educazione parallela al fratello maggiore, il futuro Ferdinando II de' Medici e inizialmente destinato alla carriera militare. Lo si trova infatti come Cavaliere dell' Ordine di Malta e Gran Priore di Pisa dal 1620, poi Generale del Mare Mediterraneo nel 1638. Passato alla carriera ecclesiastica, fu nominato Cardinale da papa Innocenzo X° nel concistoro del 14 novembre 1644, con la diaconia di Santa Maria Nuova (cambiato in quello di San Giorgio in Velabro dal 1656). Nel 1655 insieme a suo zio il cardinale Carlo de' Medici partecipò al conclave in cui Fabio Chigi fu eletto papa con il nome Alessandro VII. Giovan Carlo era dotato di spiccata intelligenza e gusto estetico, che lo portarono a interessarsi dell'arte in genere, collezionando voracemente quadri, sculture e tutto ciò che di bello si poteva acquistare. La vera e propria nascita di una collezione generale degli Uffizi (e della Galleria Palatina) si deve proprio al suo intervento. Fu amante anche del teatro e fu lui che nel 1657 acquistò il terreno dove fece costruire a Ferdinando Tacca il Teatro alla Pergola, il primo Teatro all’Italiana (cioè con i palchetti e la platea) d'Europa, vera culla del melodramma. Morì di apoplessia nella Villa di Castello, il 22 gennaio 1663. Scritto questo ci soffermiamo sul dipinto secentesco di Scuola Fiorentina (1 mt e 64 cm. x 3 mt. e 13 cm). Raffrontarlo a quello che sarà il grande parco davanti al castello (terminati i lavori di recupero) sembra far tornare indietro di quattro secoli. Ecco quindi le immagini e le sottostanti didascalie. Foto 2. “La caccia del Cardinale Giovan Carlo dè Medici a Cafaggiolo (1641). Scuola fiorentina, XVII secolo. Olio su tela, cm 164,5x313,5; sull'etichetta applicata alla cornice si legge: "Sc. Fiorentina del sec. XVII/Cacciata data a Cafaggiolo al Card. Medici”. Provenienza: già collezione Corsi, Firenze. Collezione privata. “ - Il grande dipinto qui presentato mette in scena la caccia del cardinal Giovan Carlo de’ Medici presso la Villa Medicea di Cafaggiolo detta anche Castello di Cafaggiolo.Il cardinale dei Medici è raffigurato al centro della composizione seguito dai battitori e da un corteo di nobili anch’essi a cavallo; sul lato sinistro invece, girato verso lo spettatore, è ben riconoscibile il committente dell’opera, monsignor Lorenzo Corsi (1601-1656) figlio di Jacopo e Laura Corsini, che fu protonotario apostolico a Roma dal 1626 al 1630 e vice legato ad Avignone dal 1645 al 1653. Il quadro si presenta come chiara testimonianza del forte legame che nei primi anni Quaranta del Seicento intercorreva tra Lorenzo Corsi e Giovan Carlo dei Medici. I due personaggi condividevano infatti la passione per il collezionismo e il mecenatismo come per il teatro, la musica e i giardini, secondo quanto richiesto ad esponenti delle famiglie aristocratiche, per giunta insigniti delle più alte cariche della gerarchia ecclesiastica. Foto 3. Ancora un particolare ravvicinato della tela secentesca del Castello di Cafaggiolo dove si nota, oltre alla torre centrale che non esiste più, il muro merlato che circonda l’antico edificio mediceo. Foto 4. Ultimo particolare ravvicinato della tela secentesca dove si notano le scuderie a lato del Castello mediceo. A sinistra il gentiluomo è Monsignor Lorenzo Corsi ( 1601-1656) figlio di Jacopo e Laura Corsi, che commissionò l’opera Foto 5. Il Cardinale Giovan Carlo de Medici (1611 - 1663) figlio di Cosimo II° dè Medici e di Maria Maddalena d’Austria, raffigurato dal pittore Baldassarre Franceschini. (Foto tratte dal catalogo della Casa D’Aste Pandolfini). Qui sotto il prospetto di come sarà Cafaggiolo nel futuro
ANDREA
eungli mancherebbe i soldi per comprarlo, e ungli....
Marcello
Quante storia ci racconta Cafaggiolo, senza dimenbticarsi del castello del Trebbio
PAOLA
PECCATO IL TORRIONE CENTRALE NON C'E' PIU', PERCHE' SAREBBE STATO IMPONENTE.
MARCO
INTERESSANTISSIMO, NON C'E' CHE DIRE
MARIA
iO PENSO CHE LOWENSTEIN NON SE LO LASCERA' SFUGGIRE. E' BELLO DAVVERO
alfredo
SOLO ALDO, COME SEMPRE,TANTI AUGURI E GRAZIE DI TUTTO