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Greve in Chianti, denunciato operaio agricolo per aver lasciato incustodito un abbruciamento

Col vento i residui vegetali lasciati incustoditi potevano causare un grave incendio boschivo.

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L'incendio al limite del bosco L'incendio al limite del bosco © Carabinieri Forestali
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I Carabinieiri della Stazione dei Carabinieri forestali di Figline e Incisa Valdarno in seguito ad una segnalazione si sono recati ieri in località Cafaggio per un incendio verificatosi in loco ed hanno verificato che l'area interessata era di crica duemilaquattrocento metri quadri e l'incendio interessava un bosco ceduo, a prevalenza di specie quercine, posto a margine di un'area agricola coltivata a vigneto.
Sul posto a confine tra la vigna ed il bosco hanno individuato che a causarlo era stato l'abbruciamento di residui vegetali (potature della vigna) parzialmente combusto.

Dagli accertamenti eseguiti  e dalle testimoniali raccolte, è emerso che l'incendio era scaturito dall'abbruciamento di residui vegetali eseguito senza rispettare le norme e le precauzioni previste dalla normativa vigente, in quanto alla fine della giornata lavorativa, il fuoco era stato lasciato incustodito con braci ancora attive che a causa del vento hanno innescato l'incendio nella limitrofa area boscata.

E’ stato segnalato all’autorità giudiziaria un operaio agricolo di una azienda della zona per aver causato, per colpa, un incendio di bosco ceduo a prevalenza di specie quercine.
E’ stata anche elevata, in applicazione della legge regionale di riferimento, anche una sanzione amministrativa di 120 euro per accensione di fuochi non in condizioni di sicurezza.

I Carabinieri forestali rammentano infatti che la Regione Toscana ha decretato dal 12 marzo, visto il perdurare di condizioni climatiche caratterizzate da bassa probabilità di precipitazioni e presenza di ventilazione, il divieto assoluto di accensione fuochi e abbruciamento dei residui vegetali, per il rischio di sviluppo di incendi boschivi. Si concluderà il 27 marzo, salvo proroghe in base all’andamento stagionale.

La sanzione amministrativa prevista per chi viola il divieto è di 240 euro.

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