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De Giuli (Firenze Rinasce) RSA gratuite fino a 25mila euro di ISEE

"Una città accogliente parte dalla capacità di dare risposte ai propri cittadini, tutti e non solo e non ai pochi che possono...

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Alessandro De Giuli Alessandro De Giuli © OkNews24
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Alessandro De Giuli, candidato sindaco della lista Firenze Rinasce, mette in luce il fatto che a Firenze un quarto della popolazione è over 65, con quasi 38.000 anziani non autosufficienti e 85.000 anziani con limitazioni funzionali. Solo una piccola parte ha accesso a RSA o assistenza domiciliare, lasciando molte famiglie a fare affidamento sulla sanità privata e affrontare lunghe liste d'attesa. A seguire il comunicato diffuso:

"Secondo i dati più recenti, un  quarto  dei  fiorentini  è over  65. Si tratta di quasi 100 mila persone.  Nella città metropolitana sono 38mila gli  anziani con limitazioni funzionali gravi non autosufficienti e quindi bisognosi di aiuto e supporto; 85mila anziani con limitazioni funzionali non gravi, autosufficienti, ma bisognosi comunque di assistenza. Di questi solo  7 mila anziani hanno accesso ad una  Rsa, mentre poco più di 20 mila godono di assistenza domiciliare diretta.
Numeri che parlano da soli. Di fronte a questa vera e propria emergenza il silenzio della politica in questa campagna elettorale è emblematico. In questo silenzio proliferano le offerte della sanità privata, con le famiglie costrette a dissanguarsi e liste d’attesa lunghissime"


Che aggiunge "la nostra proposta è molto semplice: il comune realizzi delle strutture sanitarie assistenziali pubbliche in contenitori dimessi per venire incontro alla domanda. La retta dovrà essere parametrata  al reddito ISEE e dovrà comunque essere gratuita per chi ha un reddito familiare inferiore ai 25mila euro".

"Una città accogliente parte dalla capacità di dare risposte ai propri cittadini,  tutti e non solo e non ai pochi che possono permetterselo. E, in ossequio all’articolo 3 della nostra costituzione, è compito della Repubblica, quindi innanzitutto delle istituzioni a partire da quelle locali, far in modo che la parità di diritti non sia minata dalla differenze economiche e sociali"

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