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Latte toscano in bar e pasticcerie. Cappelletti: 'Ottimo punto di partenza'.

Ricorda che oggi il prezzo di un litro di latte non è neanche sufficiente a coprire i costi di produzione

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Intervento con Bandelli: "Sostegno concreto ai nostri allevatori"
L'accordo definito "patto etico di filiera" tra le associazioni regionali Confcommercio e Coldiretti, che prevede l'utilizzo di latte 100 per cento toscano in bar, pasticcerie e gelaterie della regione Toscana, e che ha come obiettivo condiviso quello di promuovere la qualità delle produzioni toscane, assicurando la giusta distribuzione del valore all'interno di tutta la filiera, è secondo Cecilia Cappelletti, consigliere metropolitano della Lega, e Andrea Bandelli, responsabile regionale Economia della Lega, "un ottimo punto di partenza per offrire un sostegno concreto ai nostri allevatori i quali stanno fronteggiando, ormai da anni, costi di produzione e condizioni di mercato sfavorevoli, che negli ultimi tempi si sono ulteriormente acuite.
Nel nostro territorio provinciale, molteplici sono le difficoltà che stanno attraversando gli allevatori di mucche da latte specie nel Mugello e ad oggi il prezzo riconosciuto ai produttori per ogni litro di latte non è neanche sufficiente a coprire i costi di produzione che a fronte del rincaro dell'energia e delle materie prime alla base dell'alimentazione, sono stimati secondo l'indicatore link-feed elaborato da Ismea in almeno 46 centesimi/litro.
In mancanza da anni di significativi interventi strutturali da parte delle istituzioni regionali e locali nel settore e con la privatizzazione della principale azienda regionale di filiera quale era la Centrale del latte di Firenze Pistoia Livorno, azienda a controllo pubblico,  e che con una scelta poco lungimirante ed improvvida la sinistra  ha deciso di cedere interamente ad un operatore privato che si muove esclusivamente con logiche di mercato, senza mantenere una partecipazione di minoranza che avrebbe permesso al socio pubblico di condizionarne le scelte strategiche a tutela degli operatori del territorio, appare molto improbabile contrastare il  trend che,
sempre per l'assenza di una seria programmazione e delle necessarie scelte strategiche soprattutto da parte della Regione e delle maggioranze di sinistra che l'hanno governata, ha portato negli ultimi 15 anni alla chiusura di oltre 1/4 delle aziende e ad una drastica riduzione della produzione di latte toscano che nel 2020/21 si attestava sulle 60 mila tonnellate rispetto alle 80mila del 2003/2004.
In questo quadro macroeconomico ed in questo contesto in cui risulta sempre più difficoltoso e sempre più oneroso approvvigionarsi dall'estero, l'accordo di filiera siglato da Confcommercio e Coldiretti Toscana è un'iniziativa che condividiamo e che a nostro avviso è ulteriormente da sviluppare perché rappresenta l'avvio di una concreta collaborazione tra importanti operatori collocati a valle della filiera del lattiero-caseario ed i produttori di latte del nostro territorio, la cui produzione di alta qualità va favorita e sostenuta e le cui aziende vanno supportate con tutti gli strumenti a disposizione perché rappresentano una ricchezza ed un patrimonio unico da preservare e tutelare".

Fonte Città Metropolitana di Firenze

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