Favorevoli 10, contrari 12, non votanti 4. Con questi numeri si chiude con una sconfitta la partita in Consiglio comunale per il conferimento della cittadinanza onoraria a Julian Assange, giornalista australiano e fondatore di Wikileaks.
Dal 2019 detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, in stato di isolamento e senza poter vedere la luce del sole, è accusato di aver diffuso documenti e informazioni riservate sui crimini di guerra commessi dagli Stati Uniti in Iraq e Afghanistan e, per questo, è in attesa di giudizio definitivo sull’estradizione verso l’America.
“Ritengo che la bocciatura di questa mozione sia un atto politico grave, che mette il bavaglio su un caso di eccezionale rilevanza pubblica per la difesa del diritto all’informazione e della libertà di stampa” dichiara amareggiato il Capogruppo del M5S in Palazzo Vecchio Roberto De Blasi.
“Voglio ricordare che il Consiglio d’Europa già quattro anni fa espresse con propria risoluzione n. 2317 la necessità per gli Stati membri di considerare la detenzione e i procedimenti penali contro Julian Assange quale un precedente pericoloso per i giornalisti, e di unirsi alla raccomandazione del relatore speciale ONU sulla tortura (contro l’estradizione di Assange negli Stati Uniti e per la sua liberazione immediata)”.
“I fatti parlano chiaro, l’informazione libera e corretta deve essere difesa e non censurata. Peccato che i colleghi consiglieri non l’abbiano difesa”.