19 FEB 2025
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"Giorno della memoria", Fantozzi (FdI): “Il nostro impegno per non far cadere i giovani nei tranelli del linguaggio e delle azioni d'odio

“Ottanta anni fa, assieme ai cancelli di Auschwitz, si apriva e palesava al Mondo la ferocia della Shoah; di cui oggi...

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Vittorio Fantozzi Vittorio Fantozzi © ufficio stampa Fratelli d'Italia
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Vittorio Fantozzi, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale toscano, richiama l’importanza di preservare la Memoria della Shoah, a 80 anni dalla liberazione di Auschwitz, come baluardo contro il ripetersi della barbarie. A seguire il comunicato diffuso:

“Ottanta anni fa, assieme ai cancelli di Auschwitz, si apriva e palesava al Mondo la ferocia della Shoah; di cui oggi serbiamo la Memoria, perché una tal efferata barbarie non si ripeta.

L'importanza della Memoria è la civiltà stessa: noi impariamo dalla storia, a cui ci appoggiamo come i famosi nani sulle spalle di giganti, e quella spalla, anno dopo anno, diventa la nostra, mentre il nostro testimone storico viene passato alle nuove generazioni.

Tutte le istituzioni sono impegnate di concerto nel tramandare questa Memoria ai giovani, nelle scuole e in ogni situazione possibile, ma oggi l'attualità rischia di cancellare una Memoria e, in favore di un semplicistico accostamento, rinasce un linguaggio dell'odio, per tanto tempo sopito. Dico questo pensando ai dati sull'antisemitismo registrati dall'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad), secondo i quali tali episodi sono in aumento dal 7 ottobre 2023.

L'ultimo fatto eclatante è quello degli insulti alla senatrice a vita Liliana Segre, diventata voce e volto della Memoria, in occasione della proiezione del film sulla sua vita. “Squallido personaggio rappresentante di una razza violenta e bugiarda” è una delle offese rivolte alla senatrice. Fino a qualche anno fa sarebbe prevalso un sentimento di vergogna nel solo pensare una simile frase. Adesso, tutto sembra lecito.

Non dimentichiamo che la Shoah non fu solo il portato di parole di odio e il punto di arrivo di secoli dì pregiudizi, false credenze e ricerca del capro espiatorio, ma anche dì pratiche violente dì discriminazione portate avanti da un regime totalitario.

Ciò che è avvenuto non può essere dimenticato e oggi più che mai le istituzioni devono impegnarsi a fornire ai nostri giovani tutti gli anticorpi necessari a non cadere nei tranelli del linguaggio e delle azioni dell'odio. Come fare? Anzitutto non confondendo i fatti dell'oggi con quelli di ieri e costruendo una narrazione chiara del passato e dell'attualità"

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