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Mostro di Firenze: Richiesta di revisione. Per un pugno di mosche?

Torna in auge, a livello mediatico, la richiesta di revisione del processo a Mario Vanni

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Il Mostro & il Mugello. Il Mostro & il Mugello. © okm
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Nei giorni passati alcuni giornali fiorentini, Repubblica e La Nazione in particolare, hanno nuovamente passato l’annuncio da parte dei legali di Paolo Vanni sulla proposizione alla Corte di Appello di Genova di una richiesta di revisione del processo “compagni di merende” con cui Mario Vanni fu condannato all’ergastolo per quattro degli otto duplici delitti del cosiddetto Mostro di Firenze.

Su quali elementi oggettivi si fonderebbe tale richiesta?
Lo chiediamo all'ex consulente dei legali Paolo Cochi, ora consulente dell'avvocato Alessio Tranfa, penalista romano e nuovo legale di un parente di una vittima per il cui omicidio la giustizia italiana non ha mai dato un colpevole. 

"Gli elementi sono gli stessi di cui ho già parlato mesi e mesi or sono e che a mio avviso non sono sufficienti per ottenere un risultato positivo in sede di revisione. Si tratta, a mio modo di vedere, di un quadro indiziario datato, debole e connotato da elementi (tra cui la fotografia inedita della tenda dei francesi su cui parrebbe si stiano svolgendo accertamenti) che furono passati ai legali proprio da me insieme all’indicazione dei periti che si era resi disponibili per svolgere l’accertamento sulla tenda delle vittime francesi. 

Come mai Lei si è dissociato dal percorso dei legali?

"Al momento ritengo l’iniziativa , da due anni annunciata con proclami stampa, della revisione sia alquanto prematura e debole poiché si stava lavorando su una pista che a mio avviso potrebbe portare finalmente all'individuazione del vero autore degli omicidi”

Come interpreta questo cambio di rotta dei legali?

"Recentemente l’Avv. Biscotti e l’Avv. Mazzeo erano intervenuti insieme a me alla trasmissione di Rai Tre <<Far West>> di Salvo Sottile manifestando la loro convinzione che la pista investigativa da me suggerita era assolutamente meritevole di essere approfondita. E invece improvvisamente hanno preferito puntare subito alla revisione a favore di Vanni. Francamente non ho compreso tutto questo. Posso solo dire che ho fornito proprio io ai legali il materiale (Senza essere citato) su cui stanno basando l’accertamento entomologico che secondo i media hanno recentemente svolto a Scopeti (delitto del 1985, l’ultimo, che sottolineo fu da me effettuato già nel 2015) e la fotografia della tenda lacerata sul retro. Credo che i quotidiani avrebbero fatto meglio a verificare la novità della notizia.

Ecco gli articoli di Paolo Cochi che questo giornale aveva già pubblicato:

Insomma, a Suo parere questa richiesta potrebbe essere addirittura un boomerang per i legali e per Vanni?

"Assolutamente sì. Spero tanto di sbagliarmi ma credo che se la richiesta di revisione sarà rigettata o addirittura dichiarata inammissibile, il risultato non sarà altro che un rafforzamento delle vecchie sentenze di condanna di Vanni. Tutto questo molto probabilmente metterebbe la parola fine alla possibilità, come sarebbe giusto, di riabilitare Vanni e di ristabilire un minimo di verità. Staremo a vedere. Dal canto mio continuerò senza sosta ad occuparmi di ricercare il colpevole con un altro legale nell’interesse dei familiari che ancora oggi aspettano che la giustizia dia il nome e il cognome dell’assassino che ha tolto loro una persona cara e che per diciassette anni ha insanguinato le campagne fiorentine uccidendo ferocemente, talvolta mutilandole, almeno altre diciassette giovani persone”.

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