Conoscere i potenziali rischi legati al territorio, informare gli abitanti dei territori a rischio, costruire in sicurezza, verificare la stabilità del territorio e del costruito, prescrivere i provvedimenti di salvaguardia così da diminuire i rischi per territorio ed edifici.
Sono le 5 regole a cui si devono attenere gli ingegneri che si occupano in particolare di Protezione Civile.
Principi generali che l’Ordine degli ingegneri della provincia di Firenze ricorda in occasione, il 13 ottobre della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali.
“L’Ordine degli Ingegneri svolge anche l’attività di protezione civile ai sensi del Decreto legislativo 1/2018 dello Stato e della Legge regionale 45/2020 art. 4 del Regione – spiega l’ingegner Gianpiero Porquier, Coordinatore della Commissione Protezione civile dell’Ordine degli Ingegneri di Firenze -. Questa attività viene svolta su due livelli, di prevenzione e di emergenza in seconda fase, ossia dopo che sono stati completati gli interventi primari di salvavita e salvaguardia da parte di vigili del fuoco, Croce Rossa, Servizio Sanitario Nazionale, Forze di polizia”.
“Gli ingegneri partecipano alla fase di prevenzione contribuendo ai corsi formativi per gli studenti e alla partecipazione delle giornate di Protezione civile indette dai Comuni con l’impegno dell’informazione alla popolazione – ricorda l’ingegner Porquier -. Con lo scopo di far conoscere ai cittadini gli scenari di rischio più probabili nell’area in cui vivono e ai modi di prevenirli o ridurre le conseguenze. I rischi più probabili nella nostra area sono quelli sismici, idraulici (alluvioni), idrogeologici (frane) e incendi boschivi. Abbiamo partecipato il 30 settembre scorso alla Giornata della Protezione Civile, indetta dal Comune di Sesto Fiorentino per gli abitanti della Piana, mentre il 27 maggio a quella organizzata dal Comune di Montelupo per gli abitanti del circondario empolese e della Valdelsa. All’evento di Sesto hanno partecipato oltre 150 bambini che hanno sperimentato, con i mattoncini Lego messi a disposizione, le possibilità di inventare costruzioni strutturalmente più efficaci con la sorveglianza e i suggerimenti degli ingegneri volontari dell’Ordine”.
“L’altro aspetto che riguarda la professionalità degli ingegneri – dice Porquier- è l’intervento post calamità, nella seconda fase dell’emergenza. In questo caso il lavoro riguarda il monitoraggio dei pericoli, la verifica dei danni al territorio, agli edifici e alle infrastrutture e l’accertamento del grado residuo di resistenza delle costruzioni danneggiate. L’Ordine di Firenze, in occasione del grande terremoto dell’Italia centrale, ha inviato i propri tecnici durante tutto un anno dopo il sisma dell’agosto 2016”.
“Più recentemente - aggiunge Porquier -, nel maggio scorso, l’Ordine è intervenuto per l’alluvione in Alto Mugello mettendo a disposizione i propri professionisti nei territori di Marradi, Firenzuola e Palazzuolo sul Senio. Gli ingegneri hanno dato il proprio contributo per la messa in sicurezza di un territorio geologicamente fragile, messo in crisi da circostanze meteorologiche eccezionali, ma non più infrequenti. Infatti, la circostanza che maggiormente colpisce nelle ultime calamità idrauliche ed idrogeologiche non è tanto l’eccezionalità degli eventi quanto l’accelerazione della loro frequenza”.