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Non udenti e lingua italiana dei segni. Disegno legge al Senato...

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Non udenti e lingua italiana dei segni. Disegno legge al Senato... Non udenti e lingua italiana dei segni. Disegno legge al Senato... © n.c.
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Al Senato è stato presentato un DDL per il riconoscimento della lingua dei segni come lingua dei sordi. Ecco quanto riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Nazionale genitori familiari disabili uditivi:

La lingua dei sordi italiani è l’italiano e quello che viene chiamato “interprete” dovrebbe essere definito “ripetitore” in quanto dovrebbe ripetere esattamente quanto il sordo dice aiutandosi con i segni. Quella che viene definita “Lis-lingua italiana dei segni” dovrebbe essere espressa soltanto con le mani senza muovere le labbra. La quasi totalità dei sordi italiani segnanti, già tutelati dalla legge 104/92 che garantisce a spese delle Province interpreti gestuali a scuola, a spese delle università l’interprete gestuale durante le lezioni, a spese dello Stato interpreti in sede giurisdizionale, a spese della RAI TV l’interprete gestuale in alcune trasmissioni di telegiornali, a spese pubbliche l’attuazione degli articoli dal dodicesimo al diciottesimo della Legge 104/92 per l’inserimento scolastico e lavorativo, a spese infine degli interessati l’accompagnamento di interpreti gestuali in tutti gli uffici pubblici, ragion per cui la normativa assegna alle persone sorde l’indennità di comunicazione, indipendentemente dalle condizioni economiche, si esprime da sempre con il linguaggio mimico gestuale (parole e segni) e fa di conseguenza lettura labiale e non conosce e, di conseguenza non usa, la lis. I politici e i parlamentari richiedono il riconoscimento ufficiale da parte dello Stato della cosiddetta lingua italiana dei segni Lis quale lingua di una minoranza linguistica e culturale costituita dai “Sordi”, senza considerare se tutte le persone sorde condividano questa richiesta o se si stia attuando nei loro confronti un atto discriminatorio. Non ritieniamo nessuna delle Proposte di Legge depositate in Parlamento sul riconoscimento Lis praticabile, in quanto strutturate a danno delle persone sorde e forse a vantaggio di altre categorie di professioni. Nel ddl 1151 hanno inserito anche i sordi oralisti e i sordo-ciechi ma il vero obiettivo è il riconoscimento della lis. Da una simulazione di calcolo esplicativo risulta che le conseguenze economiche del riconoscimento della LIS (come lingua) aggraverebbero i costi dello Stato di oltre 400 milioni di euro all’anno dei quali la stragrande maggioranza sarebbero costi di personale e solo meno del 10% di servizi alle persone sorde (vedi allegato comunicato Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili Uditivi). Le persone sorde hanno diritto alla parola e lo Stato deve garantire a tutti i bambini con sordità preverbale l’iter diagnostico precoce ed abilitativo per consentire agevolmente l’acquisizione di adeguata competenza verbale. La parola rende liberi. Solo la parola rende il sordo autonomo.
Associazione Sordi “Antonio Provolo” Onlus Associazione IOPARLO Associazione ASIC Pisa Associazione AGFA Grosseto Associazione Sordi Basso Veronese di Legnago Associazione Non Udenti Provolo Associazione Sordi Cremaschi Associazione Audientes Associazione APIC Torino Associazione Ligure Ipoudenti - sulle ALI dell’udito Associazione Sordi di Trento e Rovereto Fiadda Sardegna (Associazioni Iscritte al Registro Regionale del Volontariato) Comitato Nazionale Genitori Familiari Disabili uditivi

 

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