10 APR 2025
OK!Valdisieve

Tante "pizze sospese" da non sapere a chi consegnarle: dalla Valdisieve la storia di Andrea

Il racconto di una grande catena di solidarietà inaspettata innescata in Valdisieve dall'iniziativa presa in una pizzeria locale

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Consegna pizze sospese a Ponte a Niccheri donate dai clienti della Pizzeria I Francescani Consegna pizze sospese a Ponte a Niccheri donate dai clienti della Pizzeria I Francescani © Ok!Valdisieve
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Da un'iniziativa messa in moto qualche mese prima del primo lockdown si è innescata una catena di solidarietà di una grandezza inaspettata sopratutto se si conta sia avvenuta partendo da una piccola frazione della Valdisieve.

"I cittadini di Pontassieve, Pelago e non solo hanno un cuore grande così ed io mi sento in dovere di doverlo dire". È con queste parole che Andrea Bongi, titolare dei "I Francescani" di San Francesco (Comune di Pelago) ha deciso di raccontare a Ok!Valdisieve quello che ormai da mesi sta accadendo al suo ristorante.

Tutti, ormai, sappiamo cosa consiste la "pizza sospesa". Lo abbiamo imparato in questi mesi di lockdown quando molte attività hanno deciso di aderire all'iniziativa. Prendendo in prestito il nome dalla tradizione napoletana del "caffè sospeso" (nella quale chiunque poteva offrire un caffè in forma anonima a chi non poteva permetterselo, ndr) è nato l'atto del lasciare una pizza pagata che potrà poi essere donata. In questi mesi il gesto si è esteso, oltre ai bisognosi, a chi nel momento di emergenza sanitaria è in prima linea per aiutare la popolazione: volontari e personale sanitario.

Anche Andrea, con la sua pizzeria, ha deciso di aderire ma mai si sarebbe aspettato un simile risultato da parte della popolazione. "Ho iniziato con le pizze sospese già mesi prima del primo lockdown - spiega il titolare della pizzeria i Francescani - ma all'inizio non era una pratica usuale. Le pizze sospese erano poche. "

Poi l'arrivo del primo lockdown e la pratica anche in Valdisieve diviene più comune. "Pian piano sempre più persone - contunua - hanno deciso di fare la propria parte. Il vero cambio però è avvenuto con il passaggio al secondo lockdown, mai mi sarei aspettato una cosa simile." Da Ottobre, infatti, un numero enorme di persone entra nella pizzeria di Andrea anche solo per lasciare la somma di una o più pizze sospese. L'usanza vuole che venga lasciato l'importo di una pizza margherita. "Generalmente -spiega Andrea - costa intorno ai cinque euro. Noi valutiamo che ogni 4€ lasciati siano l'importo per una pizza sospesa, il restante dell'importo lo mettiamo noi."

"Adesso ho fermi lì circa 600 euro di pizze sospese. Cerco di fare il possibile per portarle a chi credo sia giusto donarle ma spesso il mio lavoro non è sufficiente e molti che hanno realmente bisogno si vergognano a chiedere. Il mio desiderio è che entrassero senza dover rendere conto di niente.", spiega Andrea.

"In queste settimane mi sono mosso il possibile per creare una rete. Io dono volentieri il mio tempo per fare le pizze però da solo non riesco a consegnarle a tutti quelli che potrebbero averne bisogno. Settimana prossima, ad esempio, mi darà una mano la SD Ponte Mediceo di Pontassieve per la consegna a 15 famiglie bisognose segnalate da una suora di Pontassieve. Nelle scorse settimane abbiamo portato qualche pizza quando potevamo alle associazioni locali come Croce Azzurra e Misericordia e ai sanitari dell'Ospedale di Ponte a Niccheri. Sempre in prima linea in questa emergenza.", afferma Andrea.

Se qualcuno volesse donare una pizza sospesa è sufficiente recarsi alla Pizzeria I Francescani oppure via telematica con un link che vi invierà Andrea via SMS, WhatsApp o Messenger.

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