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Sold out per la prima serata del Giotto Jazz Festival con Paolo Fresu & Rita Marcotulli 

Ciò che li accomuna è sicuramente la ricerca del “bello” dell’arte musicale, talvolta in maniera semplice, diretta, acustica.

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Paolo Fresu Paolo Fresu © NN
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Quando Dario Cecchini è salito sul palco per presentare la 25° edizione del Giotto Jazz Festival il pubblico era già pronto ad accogliere  Paolo Fresu & Rita Marcotulli  con un tutto esaurito record. Benché si conoscano e si stimino vicendevolmente da moltissimo tempo e che abbiano spesso incrociato i propri strumenti in diversi progetti, Rita e Paolo non avevano ancora pensato ad un incontro in duo che ha tutte le carte in regola per affascinare e conquistare. Ovvio che si giochi “in casa”. Ovvio che si giochi sul famoso tocco mediterraneo che i due conoscono alla perfezione. Sensibilità, nuance e poesia da ricercare nell’intimo di due grandi interpreti della musica contemporanea.

Ciò che li accomuna è sicuramente la ricerca del “bello” dell’arte musicale, talvolta in maniera semplice, diretta, acustica. Talvolta invece filtrato da un pizzico di elettronica che fa sconfinare il progetto nell’immensa tavolozza dei colori della musica contemporanea. Con bene in testa la capacità di improvvisare e conquistare territori impensati. Con bene in testa il jazz che li ha fatti crescere ma specialmente tutto ciò che è buona musica. Un incontro fatto di grazia, sensibilità ed emozioni. Un concerto veramente bello per il quale però sarebbe consigliata una disposizione strumentistica diversa, perchè se si mette sul palco il pianoforte con la tastiera rivolta al pubblico, gli spettatori finiscono per vedere solo la schiena di chi sta suonando.

 

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