Figura affascinante, quella della cosiddetta Grancontessa, o magna comitissa, figlia di Bonifacio di Canossa, marchese di Tuscia e, secondo la tradizione, assassinato da una freccia avvelenata e di Beatrice di Lorena.
Era dotata di una fervida e brillante mente politica, di una naturale attitudine al comando e di abile diplomazia, caratteristiche che nel 1076, a soli 30 anni, le permisero di diventare la sovrana incontrastata di un vasto territorio che dall'attuale Tarquinia arrivava fino al Lago di Garda, compresa quindi la Toscana.
Non solo.
Fu anche l'artefice della mediazione tra Papa Gregorio VII (ovvero Ildebrando di Sovana) e l'imperatore Enrico IV, scomunicato nell'ambito della cosiddetta lotta per le investiture tra Papato e Sacro Romano Impero, lotta che fino a quel momento aveva determinato la supremazia del potere temporale a discapito di quello della Chiesa.
Matilde, schierata con il Papa, da cui era stata educata da piccola e allo stesso tempo parente di Enrico, ma spesso denigrata dalla propaganda imperiale, mise a disposizione il suo castello a Canossa perché i due potessero incontrarsi e dialogare circa la revoca della scomunica.
L'imperatore Enrico IV, sfidando il gelido inverno del 1077, dovette aspettare per tre giorni e tre notti, vestito di un solo saio da penitente, davanti all'ingresso del castello. Fu costretto a restare inginocchiato e con la testa cosparsa di cenere, prima di essere ricevuto dal Papa proprio grazie all'intercessione di Matilde.
Alla fine i due arrivarono a un compromesso che, grazie a Matilde, fu un vero capolavoro di arguzia strategica.
Da questo episodio, tra l'altro, arriva l'espressione "andare a Canossa", ovvero fare atto di sottomissione umiliante, riconoscendo la supremazia dell'avversario.
Matilde fu la donna più influente della sua epoca, considerata una sorta di santa/guerriera, il vero ago della bilancia della situazione politica europea del XI secolo.
Erede di possedimenti vastissimi, dalla Lombardia alla Toscana e imparentata con le grandi nobiltà di mezza Europa, la Grancontessa divenne famosa per la sua gestione politica e la spinta che seppe dare alle città italiane del tempo, difendendo le realtà comunali dalla minaccia imperiale e dando il via a un percorso che in seguito avrebbe portato alla nascita delle varie autonomie.
Perché viene detta anche Matilde di Toscana?
Perché fu importante per Firenze, portando avanti il percorso iniziato da Ugo di Toscana verso una città del giglio sempre più capoluogo, a discapito di Lucca. Matilde amava molto la nostra città, tanto da tirarla fuori dal pantano letargico in cui era vissuta, verso un risveglio che la rese più grande, ricca e bella.
Inoltre fu lei a far costruire la prima vera, solida cinta muraria.
Matilde è una figura iconica che ha ispirato artisti e intellettuali. Papa Urbano VIII volle che la sua salma venisse traslata a Roma e nel 1644 trovò definitiva collocazione nella basilica di San Pietro in Vaticano. La sua tomba fu scolpita dal Bernini e chiamata "Onore e Gloria d'Italia".
24 luglio 1115, muore Matilde di Canossa, ovvero la Matilde di Toscana
Una grande donna della storia toscana.
lun 24 luglio 2023- 305