Un personaggio poco valorizzato come dovrebbe ma che ha fatto scuola nello stile, nel costume, nella cucina e in quello che oggi chiamiamo life style.
Caterina de' Medici, figlia unica del Lorenzo II de' Medici duca d’Urbino, rimasta orfana a quattordici anni, per volere di zio papa Clemente VII, va in sposa ad Enrico, secondogenito di Francesco I re di Francia.
Si trasferisce così da Firenze alla corte di Parigi nel 1547, a causa della morte di Francesco di Valois, erede del regno e viene incoronata nella chiesa di Saint-Denis.
Caterina è stata una figura femminile d'eccellenza, come abbiamo già accennato.
Politica di prim’ordine, spregiudicata, determinata, capace di districarsi mirabilmente tra i veleni della corte di Francia.
Mise alla luce ben nove eredi di cui tre futuri re di Francia e una regina di Spagna.
Alla morte del marito nel 1559 e più ancora alla morte del figlio primogenito Francesco II avvenuta l'anno dopo, divenne arbitra del regno, come reggente al posto del giovanissimo figlio Carlo IX.
Nonostante la sua capacità politica, non riuscì però a far cessare conflitti e persecuzioni fra ugonotti e cattolici.
Nel 1572 Caterina tentò un’ultima conciliazione con il matrimonio tra sua figlia Margherita ed Enrico III di Navarra, nobile protestante.
Tra il 24 e il 25 agosto, notte di San Bartolomeo, migliaia di “ugonotti” arrivati per queste nozze di pacificazione, vennero uccisi indiscriminatamente a Parigi e nella sua provincia. Un evento infelice passato alla storia che peserà moltissimo sulla sua immagine pubblica, anche se ancora oggi gli storici dibattono sulle reali responsabilità della regina riguardo al massacro dei capi ugonotti da parte dei cattolici.
Dopo il 1580, diventato re l'altro suo figlio Enrico III, la sua influenza decadde rapidamente. Caterina de’ Medici non è stata solamente un’abile politica ma anche donna di grande cultura e molto altro.
Fu una sincera protettrice delle lettere e delle arti e introdusse in Francia artisti e usi e costumi del raffinato Rinascimento fiorentino.
Grazie ad abili cuochi e ai pasticceri che l'avevano seguita in Francia dalla corte fiorentina, la regina influenzò le trasformazioni già in atto nella rozza ma sfarzosa cucina francese. Introdusse e salse e la besciamella della cucina toscana, che poi diventeranno fondamenti della cucina tradizionale francese.
Si racconta che Caterina ritenendo afrodisiaci molti alimenti ( come il cardo, lo scalogno, le zucchine, il sedano, i funghi, le fave e le cipolle) gli introdusse nelle ricette: ma il suo piatto preferito rimasero sempre i carciofi cotti nel vino.
Le cronache del tempo riportano un pranzo di gala, dato in suo onore a Parigi nel 1549.
A questa festa vennero serviti cibi che dovevano essere divisibili per tre, il numero perfetto della superstiziosa regina: "33 arrosti di capriolo, 33 lepri, 6 maiali, 66 galline da brodo, 66 fagiani, 3 staia di fagioli, 3 staia di piselli e 12 dozzine di carciofi".
A lei si deve la base della grande cucina francese e anche la tradizionale soupe d'onion deriva dalla certaldina carabaccia.
Dividerà le portate dolci da salate inventando il gelato e introducendo la forchetta a corte. Senza contare poi l’esotico utilizzo delle mutande come indumento intimo fino ad allora sconosciute.
Morì il 5 gennaio 1589 nel castello di Blois e secondo le sue ultime volontà fu sepolta, dopo la caduta del governo "liguista" cittadino, nella basilica di Saint-Denis, accanto ad Enrico II nella tomba nella rotonda dei Valois, opera di Germain Polon.