1 APR 2025
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Libri in redazione. Gli artisti del mugello

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Pomeriggio di grande cultura domenica prossima 3 aprile 2016 (ore 15,00) a cura dell’Associazione artistico - culturale “ dalle terre di Giotto e dell’Angelico”, in occasione della presentazione del libro "Gli artisti del Mugello" e inaugurazionedella mostra delle opere degli artisti, iniziativa coordinata dall'Associazione Toscana Cultura. Ci è stato gentilmente richiesto la presentazione di questo volume, scrivendo nel nostro piccolo le seguenti note, che trascriviamo integralmente: “ - MUGELLO TERRA DI ARTISTI Quando il toponimo “Mugello”, ci appare davanti agli occhi, il pensiero non può non andare a ritroso nel tempo, quando cioè nel XIII° secolo, Ser Giovanni di Pagolo Morelli, Signore della fiorente terra di San Cresci in Valcava, dove germogliò il cristianesimo dopo il martirio di Cresci, durante l’Impero di Decio, in un suo scritto, non molto conosciuto, ma immensamente poetico, descrisse la sua terra natia: “-… dico in prima che ‘l Mugello è il più bello paese che abbia il nostro contado. E di questo ha comunemente fama da tutti o dalla maggior parte de’ nostri cittadini. E a mio parere, volendo pienamente vedere e provare quello ch’e’ detto ci conviene andare per tre membri principali, ne’ quali tutto s’inchiude, e per essi tutte e tre le parti si debbono pienamente chiarire: dobbiamo vedere et disaminare gli uomini che posseggono et governano; la bellezza chiara e manifesta nelle persone; le grandi cortesie e il fiorire d’allegrezza. Egli, il Mugello, è situato nel mezzo di un bellissimo piano dimestico e adorno di frutti belli e dilettevoli, tutto lavorato ed adornato di tutti i beni come un giardino; appresso, vedi nel mezzo un corrente fiumicello (la Sieve), tutto dilettevole, e più altri vivai e rivi, i quali con diletto discendono da’ vaghi monti, da’ quali il detto piano è accompagnato. D’intorno come una bella ghirlanda sono situati di tre piaggette e colli atti a montare: e simile v’ha de’ grandi e alti e nondimeno dilettevoli. I terreni presso all’abitazioni sono ben lavorati, adorni di frutti e di bellissime vigne e molto copioso di pozzi e fonti d’acqua viva. Più fra’ poggi vedi il salvatico, i grandi boschi e selve di molti castagni, i quali rendono grande abbondanza di frutta e grasce, e vedrai grandi iscopetini e ginestrati, gialli e marroni, ampi pratoni verdeggianti d’erbe aromanti, di variegati colori, con fioriture odoranti. Il Mugello la mia terra contornata dai contrafforti delle Alpi appennine e dalle montagne collinari di Fiorenza dove come sentinella vigila in alto il Montesenario...-“ Se sono passati circa ‘800 anni da quando Ser Giovanni di Pagolo Morelli, Signore della Valcava di Mugello, descriveva queste cose, è un segno inequivocabile di come appariva agli occhi del comune vivente questa terra, se veniva così splendidamente menzionata, e quindi non poteva che partorire nel corso dei secoli, quella che comunemente si chiama arte: il rapporto cioè fra l’artista e la natura, fra la tavolozza e il cavalletto, fra il pennello e il colore; connubi indissolubili. Ogni secolo ha avuto i suoi personaggi, i suoi attori, i suoi interpreti. Coloro cioè che per una innata passione pittorica ed artistica, hanno voluto imprimere quello che la natura gli offriva. Non siamo qui ad elencare nomi e cognomi, pittori noti in tutto il mondo, sommi maestri, grandi artisti, o semplici amanti del bello, il tutto per diletto, siamo qui a evidenziare che tutto quello che è stato impresso nella tela, da questa secolare catena di uomini o di donne, non è altro che una grande “ghirlanda” colorata come appunto descriveva Ser Giovanni di Pagolo Morelli in un periodo ormai lontano nel tempo e nello spazio.Scriviamo queste cose nel Terzo Millennio della Cristianità, ed ancor oggi il paesaggio mugellano ci appare, benchè violentato dalla modernità, ancora abbastanza incontaminato, e come scrive un autore moderno, il francese Henry Desplanques: “ quel paesaggio collinare è un ambiente favorevole, il paesaggio più umanizzato e più bello della Toscana , quella vaga e deliziosa provincia mugellana è tra le più belle contrade, dove ebbero i natali i Medici, creando nel Rinascimento un alone di soprannaturale”. Chissà se Monsieur Henry Desplanques avrà letto quel che scrisse – e lo citiamo ancora una volta - , Ser Giovanni di Pagolo Morelli. Questo volume, ci presenta gli artisti del Mugello oltrepassato l’Anno Duemila; sono gli ultimi anelli di una secolare catena artistica, la quale siamo certi, si prolungherà ancora; nell’infinito-“. Ricordiamo infine che saranno presenti a questa bella e significativa parentesi artistica e culturale il sindaco di Vicchio di Mugello Roberto Izzo, il presidente dell’Associazione “dalle terre di Giotto e dell’Angelico” Giuliano Paladini, il presidente dell’Associazione Toscana Cultura Fabrizio Borghini, i curatori del libro Mauro Baroncini e Lucia Raveggi. Saranno presenti, oltre a tutti gli artisti inseriti nel volume, anche diversi colleghi della stampa scritta e parlata. La mostra rimarrà aperta da domenica 3 a domenica 17 aprile 2016, con ingresso libero. Tutti gli amici, soci e gli estimatori sono gentilmente invitati. La locandina della presentazione del volume “Artisti del Mugello” Mauro Baroncini, la critica d’arte Daniela Pronestì e Giuliano Paladini durante una mostra d’arte. Il dott. Fabrizio Borghini, giornalista e critico d’arte, conduttore televisivo durante un evento artistico

 

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