
Sulle pendici del Monte Giovi, nei pressi di Vicchio, si trova Barbiana: il borgo reso famoso da Don Lorenzo Milani. Che qui fu parroco dal 1954 al 1967. Ancora oggi la fazione è composta dalla chiesa di S. Andrea, dal piccolo cimitero, da poche case vicine e da altre sparse nei boschi e nei campi. Un luogo meta, sempre più spesso, di turisti e studiosi.
Don Milani ha vissuto qui per circa tredici anni; fino alla morte, sopraggiunta all’età di 44 anni. Le sue spoglie riposano nel piccolo cimitero della frazione; come lui stesso aveva scelto fin dai primi giorni del suo arrivo.
La principale attività di Don Lorenzo a Barbiana, ormai è ben noto, fu la creazione di una scuola per i giovani ‘montanari’ delle frazioni vicine. Il suo incontro con i ragazzi, il loro lavoro quotidiano; hanno dato vita a una delle più importanti esperienze educative della storia italiana.
La Scuola di Barbiana entrò a pieno titolo nel dibattito pedagogico ed educativo anche attraverso i testi lì elaborati e da lì diffusi: “L’obbedienza non è più una virtù” e la “Lettera a una professoressa”, pubblicata nel 1967. Nei decenni successivi, e fino ad oggi, la Scuola di Barbiana ha avuto un ruolo di provocazione, per trasmettere i saperi critici che formano i ´cittadini sovrani’.
Il borgo di Barbiana è stato recentemente restaurato; ma è rimasto un ambiente povero e severo. E’ in questo contesto che, nel 2001, è nata l’istituzione culturale “Centro documentazione don Lorenzo Milani e Scuola di Barbiana”; volta a promuovere ed organizzare iniziative socio-culturali.
Nell’ottica di una riscoperta di Don Milani e della sua scuola, dal 2002 ogni anno a maggio si ripete la Marcia di Barbiana. Un’iniziativa promossa dal Comune di Vicchio in collaborazione con gli altri comuni “milaniani” per rivitalizzare le radici di una grande avventura educativa.