
Torna oggi, per l'editoriale di OK!Mugello, un bellissimo contributo storico. Un tempo, quando l'economia era strettamente legata all'agricoltura, febbraio era un mese di miseria. Farina, conserva, legumi secchi e frutta erano per finire; le bestie erano poche e malconce per la mancanza d'erba, di fieno, di becchime e nella campagna spoglia non si trovava più cibo. Vivere era un problema, bisognava arrivare alla primavera in cui la terra dava i primi frutti, un aiuto a chi aveva fame. C'era un detto che pochi ricordano, era: “L'estate è la mamma dei poveri”. Oggi si stenta a credere che questo motto sia frutto di una così triste esperienza, infatti un proverbio ammonisce:
Febbraio, febbraietto mese corto e maledetto.Ci dice della brevità del mese, che è duro da passare per la penuria di cibo e per il clima.
San Paolo chiaro e la Ceriola scura dell'inverno non si ha più paura.Durante l'inverno erano due i giorni fondamentali per trarre pronostici sulla sua durata. Il primo era il 25 gennaio festa di San Paolo, detto per questo motivo “de' segni” e il 2 febbraio la Candelora (anche Ceriola).
Per la Santa Candelora se nevica o se plora dell'inverno siamo fora; ma se è sole o solicello siamo sempre a mezzo inverno.La mattina della Candelora nelle chiese si faceva la benedizione delle candele, che venivano distribuite ai fedeli e questi ceri benedetti erano conservati in casa e venivano accesi in varie occasioni: durante violenti temporali, per placare l'ira divina, mentre si aspettava una persona che tardava e si riteneva in pericolo, quando si assisteva un moribondo, epidemie, parti difficili ecc. Si vuole, che questa festività della Purificazione della Vergine, si riallacci a usanze pagane, cambiando quella superstizione in religione e pietà cristiana.
Febbraio la febbre della terra.Sta a indicare che comincia l'agitazione degli elementi; si sveglia la vita nelle erbe e nelle piante. La conoscenza popolare sa del risveglio, dell'accensione sotterranea del fuoco vitale della natura, è la vita che si rinnova: la rinascita purificante della natura, simbolo di quella non meno misteriosa e sotterranea dello spirito.
Quando canta il merlo siamo fuori dall'inverno.Il periodo degli amori dei merli è preso come inizio della buona stagione. Uno dei segnali premonitori a cui volge l'attenzione il contadino è il ritorno, sul finire dell'inverno e l'approssimarsi della primavera, del canto del merlo e da quello del cuculo.
Per San Valentino fiorisce lo spino.È la festa del santo che viene considerato il protettore degli innamorati. Il proverbio riportato ci dice come le siepi più riparate e soleggiate cominciano a fiorire.
Per Berlingaccio chi non ha ciccia ammazzi il gatto.Berlingaccio è in Toscana il giovedì grasso l'ultimo giorno di Carnevale e per tradizione si usa fare un po' di festa e imbandire una buona tavola, prima di affrontare i digiuni della quaresima.
A Carnevale il povero a zappare. Carnevale e quaresima è sempre la medesima.Questi due proverbi definiscono la condizione di chi, nella miseria, non trova differenza tra i giorni dell'abbondanza e quelli dedicati alla penitenza: per lui e una quaresima perpetua.
Lungo come la quaresimaQuesto è un periodo particolarmente lungo, quaranta giorni, in questo caso si fa riferimento a persona particolarmente lenta e inconcludente un “piacciocci”. Alfredo Altieri