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Scuola caos. Assenze e orari ridotti al rientro anche se il Governo ribadisce che è priorità

Male a Firenze fra assenze di docenti e personale Ata anche se i numeri dicono che le assenze sono state poche. Riorganizzazione mancata e orari ridotti mettono in difficoltà le famiglie. Ecco l'opinione del Codacons.

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Avv. Silvia Bartolini, Presidente Codacons Toscana Avv. Silvia Bartolini, Presidente Codacons Toscana © Facebook
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Dopo la prova di ripartenza di qualche istituto lo scorso venerdi ieri le campanelle delle scuole fiorentine sono tornate tutte a suonare.
Una ripartenza in presenza fortemente voluta e ribadita anche nella conferenza stampa di ieri del Governo con il Ministro Bianchi e il Premier Draghi a difenderla rirbadendo che "la scuola non è la dad" ma la realtà, almeno in Toscana si scontra di brutto con il decreto legge.

Fioccano le assenze di docenti e personale Ata fra quarantene fiduciare e isolamento che, nonostante lo snellimento delle pratiche per uscire da casa della Regione Toscana, hanno messo in ginocchio molti istituti che dopo aver riaperto le porte le hanno già parzialmente chiuse con la cosidetta riorganizzazione degli orari che non è certo quella paventata dal Ministro Bianchi ma che consiste in una riduzione degli orari, in particolare nelle scuole primarie e secondarie, che di fatto contrasta con il decreto ministeriale.

Numerosi anche gli studenti a casa, fra positività, contatti stretti, mali stagionali e paura e che seguono le lezioni tramite la didattica a distanza anche se in alcuni casi non ne avrebbero diritto poichè la paura e i malanni di stagione sono da conteggiarsi come normali assenze.
Va così in titl la normale didattica dato che gli alunni in presenza sono bloccati e rallentati dai monitor dove sono i compagni a casa con le linee che spesso saltano.
Una situazione di scuola al limite del surreale dove, dopo due anni di pandemia ancora non si riesce a garantire un servizio essenziale.

A Firenze e provincia, secondo i dati di Cgil, in ogni classe mancavano circa 4/5 alunni per classe mentre è di circa il 10% il personale scolastico assente, ma risultano anche situazioni con numeri ancora più alti. Secondo altre fonti le assenze non susperano però il 3% del totale del personale.

Nel dettaglio a Firenze quindici istituti comprensivi hanno garantito l'orario intero, mentre 9 istituti hanno fatto orario ridotto per mancanza di personale e altri lo attiveranno da oggi.
Negli asilo nidi comunali sono mancati all'appello 40 educatori, 15 esecutori, 3 cuochi, mentre nelle scuole dell'infanzia comunali sono risultati assenti 12 insegnanti e 12 esecutori. Nelle strutture comunali (nidi e infanzia) è stato garantito l'orario pieno delle attività.

“Questa mattina abbiamo monitorato il rientro a scuola dei nostri bambini e ragazzi - ha detto l'assessore all'Educazione Sara Funaro -: alcune criticità ci sono state, ma considerando la situazione epidemiologica in corso il bilancio del primo giorno è positivo. Nella maggioranza delle scuole le attività e le lezioni in presenza si sono svolte regolarmente, mentre in alcune le lezioni hanno subito una riduzione di orario. Nei nidi e nelle scuole dell'infanzia comunali abbiamo garantito l'orario pieno, pertanto i bambini presenti hanno svolto le attività regolarmente".

"Anche nei prossimi giorni - ha aggiunto Funaro - monitoreremo attentamente la situazione e continueremo a mettere in campo tutte le precauzioni possibili per garantire l'attività. Ringrazio la Direzione Istruzione del Comune e tutti i dirigenti scolastici che hanno svolto, insieme al loro personale, un grande lavoro organizzativo per garantire la ripresa della scuola, che continua a rimanere la nostra priorità"

Il parziale ottimismo dell'Assessore contrasta però con i messaggi che riceviamo da tanti genitori in difficoltà per le "riorganizzazioni" delle istituti che sono semplicemente diventati dei disservizi. Le uscite anticicipate imposte da alcune scuole mettono in difficoltà le famiglie facendo ricadere su esse l'inefficenza degli istituti che non hanno saputo riorganizzarsi nonostantge i 5 giorni concessi dal decreto per provvedere.

Il rientro a scuola imposto per decreto e che ha visto il Governo ricorrere e vincere al Tar contro quei Governatori che avevano optato per le chiusure perchè viene violato da alcuni dirigenti scolastici che aggirano l'ostacolo con le chiusure anticpate? Possono i singoli istituti far ricadere sulle famiglie la loro incapacità di reagire all'emergenza?
Ne abbiamo parlato con Silvia Bartolini Presidente del Codacons della Toscana.

"Il quesito è giuridicamente interessante e ci sono i presupposti per un ricorso al Tar che purtroppo, se fatto dai singoli cittadini ha tempi lunghi ed è molto oneroso.  Diventa quindi difficile dipanare la faccenda poichè la legge nazionale si scontra con la realtà dei fatti e con le molte assenze. I dirigenti scolastici devono però avere la capacità di gestire l'emergenza con gli strumenti in loro possesso ovvero attingendo all'elenco dei precari per sostituire i docenti assenti e trovare soluzioni alternative per la sostituzione del personale Ata assente; penso ad esempio al volontariato della Protezione Civile che può essere impiegato per garantire vigilanza ai bambini e apertura e chiusura dei plessi. 

"Qui più che uno scontro legale serve il buon senso
- conclude la Bartolini - e soprattutto la collaborazione necessaria fra scuola e famiglia".

 

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