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Geoingegneria: Un tema controverso al centro del dibattito nell’Appennino Tosco-Emiliano

Un appello per la salvaguardia dell'ambiente e la salute pubblica nell'Appennino, rivolto anche ai sindaci del Mugello

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geo ingegneria geo ingegneria © DP
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L'11 dicembre scorso, la biblioteca comunale di San Benedetto Val di Sambro ha ospitato un importante incontro dedicato alla qualità dell'aria e alle implicazioni delle pratiche di geoingegneria. L’evento, che ha visto la partecipazione del Maresciallo Roberto Nuzzo, ha rappresentato un momento di approfondimento e sensibilizzazione su un tema che preoccupa sempre più le comunità locali: l’inquinamento atmosferico e le sue connessioni con presunti interventi artificiali sui fenomeni climatici.

Cos'è la geoingegneria e perché preoccupa?
Per maggiori informazioni, consulta il sito della Convenzione ONU sulla Diversità Biologica CBD.
La geoingegneria è l’insieme delle tecniche e tecnologie che mirano a modificare su larga scala il clima terrestre. Tra queste pratiche figura il controverso “Solar Radiation Management” (SRM), che prevede la dispersione di particelle chimiche nell'atmosfera per riflettere la radiazione solare e contrastare il riscaldamento globale. Tali interventi, per quanto avanzati tecnologicamente, suscitano enormi preoccupazioni per i rischi ambientali e sanitari che potrebbero derivarne.
Secondo il Maresciallo Nuzzo, queste attività possono contribuire a fenomeni di inquinamento atmosferico e alterazioni climatiche non prevedibili, con potenziali impatti negativi su salute, agricoltura e biodiversità. Studi citati durante l'incontro evidenziano che l'uso di sostanze come l'ossido di alluminio e lo ioduro d'argento, impiegate nel cloud seeding (inseminazione delle nuvole), potrebbe avere effetti tossici per l'uomo e l'ambiente.

La richiesta di una moratoria

Per approfondire la richiesta di moratoria, è possibile leggere il rapporto "One Atmosphere" pubblicato dall'ONU a questo link.

Il tema della geoingegneria è al centro di un appello internazionale per una moratoria. Già nel 2010, la Convenzione ONU sulla Diversità Biologica aveva richiesto di fermare l’implementazione di tali pratiche, a causa dei potenziali rischi per la biodiversità e le comunità locali. Tuttavia, l'assenza di regolamentazioni precise lascia spazio a iniziative non monitorate da parte di soggetti pubblici e privati.

A San Benedetto Val di Sambro, è stata lanciata una petizione nazionale per chiedere al Governo italiano di aderire formalmente alla moratoria ONU e di introdurre misure di controllo stringenti sulle attività di geoingegneria. Tra le richieste avanzate dai cittadini e dagli organizzatori vi sono:

  • Il divieto di sorvolo per velivoli coinvolti in pratiche di dispersione di sostanze chimiche;
  • L'istituzione di un osservatorio permanente per monitorare le attività atmosferiche sospette;
  • Campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione;
  • Un maggiore coinvolgimento degli enti scientifici per valutare l'impatto di queste pratiche sull'ambiente e sulla salute pubblica.

Il ruolo delle comunità locali

L'Appennino Tosco-Emiliano, per la sua posizione geografica e il fragile equilibrio ambientale, è una delle aree più vulnerabili a queste problematiche. I cittadini e le amministrazioni locali stanno assumendo un ruolo attivo, con l’obiettivo di salvaguardare la qualità della vita e le risorse naturali del territorio.

“Non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal nostro ambiente,” ha sottolineato Nuzzo. “È fondamentale che i nostri amministratori siano informati e preparati per agire in modo responsabile, adottando politiche preventive e coinvolgendo le comunità.”

Prossimi appuntamenti

L’evento di dicembre rappresenta solo una tappa di un percorso di sensibilizzazione che culminerà in una grande conferenza a maggio. Prevista la partecipazione di esperti di calibro internazionale, come il professor Piergiorgio Spaggiari e i generali Ludovico Fulci e Maurizio Esposito, che approfondiranno ulteriormente le implicazioni della geoingegneria.

La battaglia contro l'inquinamento atmosferico e le pratiche di geoingegneria richiede un impegno collettivo. Solo attraverso una strategia condivisa tra cittadini, istituzioni ed esperti sarà possibile affrontare efficacemente queste sfide e garantire un futuro sostenibile per il territorio dell’Appennino Tosco-Emiliano. La partecipazione attiva dei cittadini, come emerso a San Benedetto Val di Sambro, rappresenta il primo passo verso un cambiamento concreto.

Gruppo A.R.C.A. Appennino Bolognese
 

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