19 FEB 2025
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Teatro Giotto a Borgo, doppietta sold-out per “la leggenda del pallavolista volante”: a Zorzi e Visibelli medaglia d’oro per due appuntamenti sensazionali

Un’ovazione quasi da Partita di pallavolo (o volley) ha salutato Beatrice Visibelli e Andrea Zorzi al termine delle due rappresentazioni al Teatro Giotto

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Doppietta sold-out per “la leggenda del pallavolista volante” al Teatro Giotto di Borgo Doppietta sold-out per “la leggenda del pallavolista volante” al Teatro Giotto di Borgo © Massimiliano Miniati
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Un’ ovazione quasi da Partita di pallavolo (o volley) ha salutato Beatrice Visibelli e Andrea Zorzi al termine delle due rappresentazioni al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo, il matinée per gli studenti del Giotto Ulivi ed il serale in abbonamento, secondo spettacolo del cartellone 2024-2025

Quando lo sport incontra il teatro si fa metafora della vita: Andrea Zorzi “Zorro” – il pallavolista due volte campione del mondo e tre volte campione europeo con l’indimenticabile Nazionale di Julio Velasco, star non in un palazzetto dello sport ma sul palcoscenico dove, grazie alla scrittura e alla regia di Nicola Zavagli, racconta la sua grande avventura.

Con lui sul palco una straordinaria Beatrice Visibelli (che avevamo già applaudito un paio di mesi fa in “La cameriera di Puccini” al teatro Corsini) che racconta la vita e la carriera del campione dalle vittorie leggendarie alle sconfitte ancora brucianti, in un crescendo (quasi fossero gli attimi finali di una partita) di momenti spesso ironici ed esilaranti, o malinconici o persino drammatici.

Il pubblico li segue esattamente come se fosse ad un match trascinato nel vortice della vita di un campione assoluto che da piccolo sognava di fare il camionista come il padre.

Lo spettacolo è senza ombra di dubbio: bellissimo e rivela quel lato umano di Zorro che contrasta spesso con la metratura quadrata di un campione di due metri e…(non vuole dirlo) del quale si scoprono le incertezze, la timidezza, la passione per la musica, la difficoltà a rapportarsi fuori da quel rettangolo di 18 × 9 m del quale è stato un Dio.

La Visibelli è un fuoco d’artificio, racconta a macchinetta come se temesse di non riuscire ad inserire nello spettacolo tutto l’elenco delle medaglie D’ORO, dei compagni di squadra, dell’ultimo dell’anno in discoteca, dei palleggi contro il muro, delle docce con i compagni, del condominio dove viveva quasi tutta la squadra, della Panini di Modena nemica giurata in un turbine crescente di battute.

Esilarante il racconto dell’approccio con Giulia Staccioli, campionessa di ginnastica ritmica alla quale racconta una barzelletta sui limoni talmente brutta da essere divertente, che comunque ottiene l’effetto desiderato trasformando l’atleta olimpionica nella moglie del Pallavolista volante

Grande anche la scenografia ideata da Orso Casprini . che trasforma Lo spazio del palco in un campo da pallavolo dove Zorzi e Beatrice Visibelli giocano una partita alla vita, alle vittorie, alle medaglie, ai compagni di squadra, agli allenatori, alle sconfitte e a quell’unica medaglia d’argento che, nonostante tutto regala al campione una nuova vita e nuove vittorie (Nel 2007 ha vinto il titolo di MVP nel Campionato europeo Veterans.) facendolo salire ancora sul un podio dal quale sembra toccare le americane di un teatro completamente esaurito che alla fine è esploso veramente come un palazzetto dello sport, regalando ai due eccezionali personaggi gli applausi di chi ha compreso perfettamente divertendosi  la filosofia e il potenziale umano dello sport, con l’idea che nella vita, come nella pallavolo, senza una squadra non si può arrivare da nessuna parte, e la Visibelli e Zorzi sono davvero una squadra imbattibile!

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