5 maggio 2015: gli studenti della classe II C del Liceo Scientifico Giotto Ulivi di Borgo San Lorenzo hanno svolto un’uscita didattica all’Osservatorio Meteorologico-Sismologico Ximeniano di Firenze. L’Osservatorio si trova dentro un alto palazzo, vicino Piazza San Lorenzo, che pare immutato nel tempo, dove l’antico si mescola con il moderno evocando aria di idee, di studi e di innovazioni. Fu fondato nel 1756 dal gesuita Leonardo Ximenes all'interno del Convento annesso alla Chiesa di San Giovannino Evangelista. Successivamente, quando l’ordine gesuita fu sciolto da Papa Clemente XIV, nel 1773, ai Gesuiti subentrarono i Padri Scolopi, che vi trasferirono le loro scuole nell'edificio attiguo. Leonardo Ximenes rimase ad insegnare nel Collegio degli Scolopi ed alla sua morte gli lasciò tutti i suoi strumenti. Durante il XIX secolo una figura di spicco fu chiamato a Firenze per coprire il doppio incarico di insegnante di matematica ed astronomia al Collegio degli Scolopi: Giovanni Inghirami. Questi, nel 1830, dopo osservazioni prolungate per 14 anni, pubblicò sotto il patronato del Granduca Ferdinando III una "Carta topografica e geometrica della Toscana" in una scala di 1:200.000. Si trattava di un documento di grande importanza poiché per la prima volta si rispettava questo tipo di scala con la riproduzione fedele del territorio. Nel 1825 l'Accademia di Berlino propose a Giovanni Inghirami di redigere un atlante celeste con stelle fino alla 10ª magnitudine, cosa che fece, insieme al confratello Tanzini, definendo la posizione di 3750 stelle. Gli strumenti usati da Leonardo Ximenes e Giovanni Inghirami sono attualmente conservati nel ex Collegio degli Scolopi e sono stati minuziosamente descritti agli studenti, evidenziandone la bellezza e l’importanza. Tra questi, un favoloso “Cerchio Ripetitore” sorretto da due colonne in marmo fabbricato a Berlino e donato all’astronomo e alcuni “Cannoni” per osservare le stelle. Una piccola sezione dell’osservatorio è dedicata al primo “motore a scoppio”, di cui è presente una fedele riproduzione e il progetto originale. Il credo popolare riconduce l’invenzione all’ingegneria tedesca, ma in realtà essa si deve a due inventori italiani: uno presbitero e l’altro ingegnere, Eugenio Barsanti e Felice Matteucci, che già nel 1853 ne dettagliarono il funzionamento e la costruzione. Sono ancora presenti nell’Osservatorio anche i primi “sismografi” usati per registrare movimenti tellurici nel territorio fiorentino. Ideati e realizzati personalmente da Padre Filippo Cecchi, costituiti da pendoli orizzontali attaccati al soffitto che utilizzano un pennino in ferro per tracciare, sopra un foglio di carta affumicata, l’intensità di una scossa di terremoto. Incorniciato in un quadro si può ammirare il “foglio di carta” dove è stato “registrato” il catastrofico terremoto che colpì Firenze il 18 maggio 1895 con una magnitudo calcolata di 5.4 della scala Richter. L’uscita didattica si è conclusa con l’osservazione della stazione meteorologica ubicata sul tetto dell’edificio, ancora oggi funzionante, con un'antenna che rileva e registra il tasso d'inquinamento atmosferico. Questa visita ci ha permesso di ripercorrere la storia e i personaggi che hanno fatto dell’osservatorio Ximeniano uno dei luoghi più “tecnologici” ed all’avanguardia del CXIII secolo ma che ancora oggi nasconde, nei suoi meandri, un antico ed immutato fascino caratteristico dei luoghi intrisi del sapere! Tommaso La Russa Classe 2^C Liceo Scientifico indirizzo Scienze Applicate IIS Giotto Ulivi www.giottoulivi.gov.it
Irene Bonanni
Anche se c'ero anche io allo Ximeniano,a leggere il tuo articolo mi sono incuriosita come se stessi sentendo l'argomento per la prima volta... Grande!!!
maria
Bravo campione articolo molto interessante ho avuto modo di conoscere le meravigliose iniziative della tua scuola ....complimenti ancora al prossimo articolo di una lunga serie!!! Bravo
giacomo tagliaferri
bravi e interessati, veramente un'ottima classe, ancora complimenti grazie di cuore a tutti. ci vedremo il prossimo anno. buone vacanze
Cristina Carlà
Bell'articolo di Tommaso, ma soprattutto bellissima e interessantissima visita di questo storico osservatorio. Grazie ancora al dott Giacomo Tagliaferri che ha reso possibile questa bella esperienza didattica al termine del suo corso di Meteorologia!