29 MAR 2025
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Kitty Braun ha raccontato l'orrore dei campi, con serenità e umanità

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Kitty Braun ha raccontato l'orrore dei campi, con serenità e umanità Kitty Braun ha raccontato l'orrore dei campi, con serenità e umanità © n.c.
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Sabato 19 gennaio, nel Teatro Giotto di Vicchio, si è svolto l’incontro con l’ex deportata a Bergen-Belsen, la Sig.ra Kitty Braun venuta appositamente da Firenze per incontrare, in particolar modo, i ragazzi della scuola media.

L’incontro, organizzato nell’ambito di un progetto multidisciplinare denominato “Il Viaggio e La Memoria”, ha avuto un grande successo per la presenza attenta di tutti i ragazzi di seconda e terza media e per la presenza di molti docenti, genitori e cittadini venuti, oltre che da tutto il Mugello, anche appositamente da Firenze.

Il Sindaco, Roberto Izzo, ha tenuto a sottolineare l’avvenimento dicendosi orgoglioso, a nome di tutto il Comune di Vicchio, di ospitare una “testimone” così carica di umanità e serenità; ha poi ricordato l’impegno che, in tutti gli anni della sua amministrazione, ha rivolto nei confronti del sociale e della scuola sottolineando anche il sostegno dato, fin dall’inizio, per il Viaggio della Memoria che ha suscitato un grande interesse negli alunni, superiore alle più rosee aspettative. Un lungo Viaggio che, quest’anno, porterà complessivamente 18 ragazzi a visitare, tra l’altro, il campo di Bergen-Belsen dove la Sig.ra Braun, all’età di sette anni, è stata costretta a subire le privazioni conseguenti alla deportazione. Il Sindaco ha anche auspicato, in ragione dell’impegno profuso dai docenti in questa come in altre iniziative promosse dalla scuola, che la prossima nuova Amministrazione continui ad affiancarle e a sostenerle, poiché rivolte anche a tutta la popolazione.

Dopo due brevi interventi dei rappresentanti dell’ANED (ex deportati) e dell’ANEI (ex internati), ha preso la parola la Sig.ra Kitty Braun Falaschi che ha ripercorso, con una incredibile serenità, la sua drammatica esperienza vissuta da bambina. Il suo è stato un lungo racconto che ha permesso di comprendere meglio quel tragico periodo storico trovando il modo, però, di farci scoprire aspetti e interpretazioni inconsuete al punto di sentir serenamente affermare dalla Sig.ra Braun “di aver ricevuto dalla vita molto più di quello che ho sofferto”.

Deportata come ebrea, al rientro in Italia, per scelta e convinzione, si è battezzata divenendo cristiana non per tradizione.

Tutto il suo racconto è stato interessantissimo ed ha commosso più volte la platea anche per la delicatezza con la quale, la Sig.ra Braun, ha descritto situazioni drammatiche e allucinanti. Alla fine, ci ha raccontato che, a guerra finita, la sua famiglia è venuta a conoscenza di chi fosse la persona che li aveva denunziati ai tedeschi. A quel punto, pur potendo procedere legalmente nei confronti di essa, la madre aveva affermato “...no, ci penserà il buon Dio”. E questa parte finale, è quella che oggi ritiene sia la migliore del suo racconto.

Tanti sono stati i commenti a questo incontro riassumibili in quello espresso da Margherita: “La testimonianza della signora Ketty è stata meravigliosa e piena di umanità! È l'esempio vivente dell'amore incondizionato alla vita! Ancora grazie!”

 

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