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La Guardia di Finanza dona 6mila vestiti sequestrati al Progetto Accoglienza

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La Guardia di Finanza dona 6mila vestiti sequestrati al Progetto Accoglienza La Guardia di Finanza dona 6mila vestiti sequestrati al Progetto Accoglienza © n.c.
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Il Mugello delle buone notizie. La Guardia di Finanza di Livorno ha donato all’Associazione Progetto Accoglienza di Borgo San Lorenzo oltre 6 mila capi d’abbigliamento sequestrati.  La citata attività di servizio – rientrante nella più ampia operazione “Mercato Sicuro” – costituisce una fase cruciale delle laboriose indagini condotte dalle Fiamme Gialle di Cecina nell’ambito della ricostruzione di una filiera di commercio clandestino che parte da fuori Italia per arrivare in Toscana.

I capi d’abbigliamento sequestrati, in gran parte maglioni, camicette e vestiti da donna, riportavano sulle etichette false indicazioni circa la composizione tessile. Infatti, dalle etichette risultava essere merce di qualità, come cachemire, lana, seta, lino, e addirittura pashmina, invece le analisi svolte dal Laboratorio Chimico dell’Agenzia delle Dogane di Roma svelavano la vera composizione tessile fatta di materiali acrilici, come poliestere e viscosa.

L’operazione “Mercato Sicuro” nasce dallo sviluppo di elementi acquisiti nel corso di numerosi interventi effettuati nei confronti di commercianti di vestiario operanti nella provincia di Livorno, che ponevano in vendita merce non conforme alla normativa sulla Sicurezza dei Prodotti. A seguito di un’attenta e approfondita analisi della documentazione acquisita, e grazie a pedinamenti e appostamenti, la Fiamme Gialle risalivano al fornitore per l’Italia Centrale della suddetta merce, il quale operava in Firenze.

Una volta eseguito l’accesso presso il fornitore, venivano posti sotto sequestro circa 6 mila capi d’abbigliamento, in violazione dell’art 515 del Codice Penale. Per gli stessi veniva ottenuta la confisca da parte del Tribunale di Firenze che, su esplicita richiesta avanzata dai Finanzieri, autorizzava la devoluzione dei suddetti capi in beneficenza, in luogo della normale prassi che ne prevede la distruzione.

 

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