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La statua di Penco finalmente torna a casa: Leccio pronta a riabbracciarla in occasione della 50esima Sagra

Due grandi novità in occasione della Sagra di Penco di quest'anno. L'evento presentato in Regione Toscana

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La statua di Penco in una foto dell’epoca che svetta sulla ’’Fattoria della Loggia’’ degli Ximenes La statua di Penco in una foto dell’epoca che svetta sulla ’’Fattoria della Loggia’’ degli Ximenes © Massimo Sottani
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È stata presentata oggi (lunedì 14 ottobre) nel Media Center Sassoli di palazzo del Pegaso, la 50esima edizione della Sagra di Penco in calendario a Leccio di Reggello (Firenze) dal 18 al 20 ottobre. ‘Penco paga e difende’ sarà una manifestazione per tutti tra studi, memorie, cimeli, rievocazioni e giochi con due importanti novità: l’inaugurazione della nuova statua di Penco e la pubblicazione, grazie al contributo del Consiglio regionale della Toscana, di un fumetto su Penco che verrà distribuito alle ragazze e ai ragazzi delle scuole.

La manifestazione è sostenuta dal contributo del Consiglio regionale toscano, da Fondazione CR Firenze, BCC Valdarno, GranTerre ed è stata possibile grazie al prezioso contributo del Comune di Reggello e dell'Istituto Comprensivo, di Souvenir Napoleonien Toscana, Com. Valdarnese per la promozione dei valori risorgimentali, ViviLeccio, USD Leccese, Compagnia teatrale dell'Orsa, Mist Games, From Beyond Cthulhu.

Erano presenti alla conferenza stampa Adele Bartolini, assessore alla Cultura comune Reggello; Lorenzo Becattini, presidente Firenze Fiera ed ex sindaco di Reggello; Domenico Lentini, rappresentante di Souvenir Napoleonien, associazione di ricostruzione storica vicende napoleoniche e Alessandro Pratesi, storico del periodo del Risorgimento.

La storia di Penco ed il programma della 5oesima sagra

Massimo Sottani, presidente del Comitato Sammezzano, racconta come si è arrivati alla ricostruzione della statua di Penco: “Due anni fa abbiamo fatto un referendum in paese sulla possibilità di ricostruirla, e un centinaio di persone all’unanimità hanno detto sì. Ci siamo dati da fare e con l’aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, del salumificio GranTerre e della Banca di Credito Cooperativo di Reggello-Cascia siamo riusciti a ricostruirla. Siamo partiti dalle foto che avevamo e da un soldatino di piombo napoleonico di 2 centimetri e mezzo scannerizzato grazie all’intervento della professoressa Grazia Tucci del dipartimento di ingegneria civile e ambientale all’Università di Firenze. Il risultato finale è un’opera a grandezza naturale. Questa è un’edizione speciale perché si è recuperata una storia che appartiene a tutto il Valdarno”.

“Di particolare rilievo - ha aggiunto Massimo Sottani - sarà il convegno in cui si parlerà di chi realmente era Penco e si recupererà la parte scherzosa della sua leggenda facendo una lotteria chiamata ‘Paga Penco’ in cui chi si presenterà a Leccio domenica, da mezzogiorno alle 17, e presenterà uno scontrino di qualsiasi negozio della provincia di Firenze e del Valdarno aretino riceverà un gettone e la sera parteciperà a un’estrazione gratuita di 100 franchi germinali, pari a 100 euro”.

Penco è da sempre il nomignolo dato dalla popolazione del Valdarno a una statua in terracotta raffigurante un soldato napoleonico seduto con in mano una spada, nell'altra una borsa e la scritta sottostante "Paga e difende"; per quasi un secolo e mezzo è rimasta sul tetto della Fattoria di Leccio, un tempo proprietà della potente famiglia Ximenes d'Aragona e che ospitava l'amministrazione della tenuta di Sammezzano. Quel capitano allora solo ventisettenne, era Napoleone Bonaparte. Penco rimase sul tetto della fattoria la Loggia a Leccio fino al 10 giugno 1940 data in cui l’Italia dichiarò guerra alla Francia, cosa che ne causò la distruzione ad opera di un manipolo di fascisti di Leccio. Della statua restano rare foto e un ricordo affettuoso nella popolazione, soprattutto in quella più anziana, probabilmente perché in qualche modo ha rappresentato anche un simbolo di resistenza popolare all'invasione straniera. Ne è nata una sagra che si celebra ogni anno a metà ottobre ed è arrivata quest'anno alla 50ma edizione.

Per l'occasione il Comitato Sammezzano FPXA, ha voluto commemorare questa ricorrenza promuovendo una serie di iniziative: il 18 ottobre un convegno di studio sul periodo napoleonico in Valdarno e sulle sanguinose insurrezioni popolari che ne seguirono (note come ‘Viva Maria’) attraverso il contributo di diversi studiosi della materia; una mostra di cimeli e documenti originali dell'epoca presso la Biblioteca di Reggello; il 19 ottobre l'inaugurazione della statua di Penco realizzata con una tecnologia innovativa di stampa 3d messa a punto dal team del dipartimento di ingegneria civile e ambientale di UNIFI che verrà collocata nel giardino pubblico antistante la Fattoria di Leccio; la presentazione del fumetto dal titolo ‘La leggenda di Penco’ realizzato con il contributo del Consiglio regionale toscano e che il 19 ottobre verrà consegnato alle classi di ragazzi delle scuole elementari di Leccio e medie di Reggello perché la memoria di questo personaggio legato agli avvenimenti storici possa essere tramandata anche ai più giovani.

Ci saranno anche eventi collaterali divertenti, come la presenza di un contingente in costume del Souvenir Napoleonien Toscana per la dimostrazione didattica di ‘Scuola del soldato dell'esercito imperiale francese’ e il picchetto d'onore durante l'inaugurazione della statua di Penco. Per l'occasione è attesa anche la presenza del console generale francese a Firenze Guillaume Rousson. E poi il Penco trekking (camminata dalla Fattoria al castello di Sammezzano) teatro per bambini, giochi di ruolo da tavolo e persino una lotteria in onore della antica filastrocca che girava sulla bocca di tutti all'epoca di questo buffo personaggio: "chi va a Firenze e spende, passa da Leccio e Penco glieli rende!"

Le dichiarazioni dei presenti

“Sono davvero felice di ospitare qui in Consiglio regionale questa manifestazione - ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo –. Cinquant’anni sono tanti e raccontano la storia di un territorio. Dal 18 al 20 ottobre a Leccio si ricorderà una figura e si rivivrà la storia degli anni napoleonici in Valdarno. È un modo di partire dalla storia e dalla memoria per fare identità, ma guardando anche al futuro. E la cosa più bella è che quest’anno tornerà ad insediarsi lì, esattamente dove era stata per tanto tempo, una statua di Penco”.

“Siamo alla 50esima edizione della sagra - racconta il consigliere regionale Cristiano Benucci - e devo dire che la storia di questa statua leggendaria che stava al centro di Leccio ha sempre affascinato tutti. Era al limite della fantasia. Ha fatto bene il Comitato Sammezzano, insieme alle associazioni di Leccio, a valorizzare questa manifestazione. Non viene solo ricostruita la storia di Penco, ma quest’anno è stata ricostruita anche la statua che verrà riposizionata dove era prima a dominare il paese di Leccio”.

 Piero Giunti, è il sindaco del Comune di Reggello: “In occasione dei 50 anni della manifestazione grazie al Comitato Sammezzano, e in collaborazione con il Consiglio regionale della Toscana, abbiamo voluto aprire una finestra su questa statua e su questa tradizione popolare. Attraverso il prezioso lavoro fatto dal Comitato sta emergendo un’appassionante e importante storia del periodo napoleonico a Reggello”.

“Da questa tre giorni - ha proseguito Piero Giunti - emergerà un importante passaggio storico. Si capirà che questa statua rappresenta qualcosa di più o qualcosa di diverso dalla semplice tradizione popolare. Per questo importante anniversario abbiamo voluto riqualificare l’area davanti alla fattoria del Serraglio di Leccio, e su una panchina abbiamo collocato una nuova statua fatta con la tecnologica moderna con una stampante laser 3d. Per raccontare questa storia alle nuove generazioni, grazie al contributo del Consiglio regionale della Toscana, è stata fatta poi una pubblicazione che verrà portata nelle nostre scuole, ai ragazzi e alle ragazze, per fargli comprendere l’importanza del periodo napoleonico a Reggello e di una tradizione che fa parte delle radici del nostro territorio”. 

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