12 APR 2025
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Liberamente si racconta dopo il compleanno. Un anno di iniziative a Barberino

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Liberamente si racconta dopo il compleanno. Un anno di iniziative a Barberino Liberamente si racconta dopo il compleanno. Un anno di iniziative a Barberino © n.c.
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In occasione del primo compleanno del movimento “ Liberamente ” che si è svolto la settimana scorsa, presso gli spazi interni ed esterni del circolo ARCI di Barberino, il “Liberamente Fest”, iniziativa della durata di tre giorni volta, oltre che a festeggiare il primo anno di attività, a rinnovare l’impegno sul territorio di questo giovane gruppo. Da venerdì 16 a domenica 18 si sono alternate iniziative di ogni genere, come ad esempio cineforum, discussioni di carattere politico, ma pure cene a tema e ben 5 concerti differenti.

Ma procediamo un passo per volta. La storia di Liberamente nasce nel 2015 durante una lunga camminata intrapresa da tre ragazzi fra l’Abruzzo e il Lazio. Questo cammino rappresenta il punto di partenza del progetto, che si prefissava di riunire sotto uno stesso tetto generazioni e interessi differenti, per dare forma e carattere a quella che è la cultura e la società percepita a livello del territorio del Mugello. Grazie al sostegno ed alla collaborazione del circolo ARCI di Barberino, che ha accolto i ragazzi e le loro idee, Liberamente è riuscita in un anno a restituire vitalità a spazi ormai inutilizzati, riuscendo a creare momenti di socializzazione fra tutti coloro che si sono interessati alle loro attività, sempre attuali e segnate da una spiccata originalità. Ed è proprio il desiderio di una socializzazione sempre più viva e attiva che ha spinto, lungo tutto questo anno, i ragazzi che compongono questo gruppo a progettare, costruire, impegnarsi e faticare ma sempre divertendosi, accrescendo il sentimento di collettività e di unione che si trova alla base di una società migliore; alla base della possibilità di giungere ad un altro mondo, come possiamo leggere dalla loro presentazione sul sito ufficiale.

Questo anno passato a lavorare sul territorio per portare avanti la propria mission ha evidentemente dato i suoi frutti, come dimostra la grande partecipazione che Liberamente può vantare ad ogni sua iniziativa e come dimostrano pure i numeri di questo ultimo festival che ha visto la presenza di 285 persone nell’arco delle tre cene organizzate ed una grande, ma soprattutto interessata, partecipazione ai dibattiti ed ai concerti.

Il nostro racconto resta comunque quello di qualcuno che osserva con occhio estraneo a tutto l’impegno che gira dietro a questa realtà, abbiamo dunque chiesto per l’occasione ad uno dei membri di Liberamente di raccontarci l’esperienza dal loro punto di vista, parlando (a un anno di distanza) di ciò che gli ha spinti ad intraprendere un cammino così particolare ed analizzando l’andamento del festival appena concluso.

La storia della vostra associazione è ben descritta sul vostro sito internet, ma volevamo sentirla da voi. Come nasce questa idea e quali sono gli obiettivi che vi proponete?

«Sì, il sito è nuovissimo e aggiornato, lo abbiamo inaugurato domenica in occasione della chiusura del festival, era in cantiere da tempo ma abbiamo voluto lanciarlo in quella occasione perché avesse una diffusione abbastanza rapida. Liberamente è nata da questa camminata che questi ragazzi, tre di noi, hanno intrapreso l’anno scorso. Parlando e camminando hanno messo assieme delle idee per coinvolgere altri ragazzi della loro età ma non solo, infatti il più giovane di noi ha 18 anni mentre il più “anziano” ne conta 33. Ragazzi diversi, sia per interessi sia per il tipo di studi intrapresi. La cosa che ci accomuna e per la quale ci siamo riuniti in questa specie di movimento (non ci piace chiamarla associazione, siamo più un movimento libero) sono i nostri obiettivi, ossia coinvolgere in modo importante il territorio (nello specifico Barberino ma ci stiamo allargando nel Mugello) e creare occasioni di socialità tramite diverse modalità, dai concerti, ai dibattiti, sino alla cena. Tanti momenti in cui le persone vengono a contatto fra loro. Questo perché noi percepiamo si stia perdendo l’abitudine al dialogo, allo scambio di opinioni, alla condivisioni di pareri, che siano di attualità, di storia, cultura o quant’altro. Questo ovviamente ci è permesso grazie agli spazi dell’ARCI, che l’anno scorso non versava in buonissime acque e noi ci siamo impegnati a rivalorizzare nel tentativo di riportarlo al vecchio splendore. I responsabili dell’ARCI ci hanno aiutato molto nel primo periodo ed in tutto questo anno, sotto molti aspetti, a partire dal più basilare ossia la manovalanza.»

Come movimento vi occupate di diversi aspetti della società e della cultura, dalla letteratura all’attualità. Il legame con il circolo ARCI evoca automaticamente una sorta di inclinazione politica, cosa che voi però mettete in secondo piano, quasi non fosse un punto di partenza…

 «Infatti, la politica è un punto di arrivo. È inevitabile che alla fine ciò che emerge dai dibattiti ma anche dalle attività culturali che proponiamo risulti affiancato da un aspetto politico, ma questo in generale in quanto la politica permea ormai tutta la realtà che ci circonda. Sicuramente a noi non piace definirci a livello di partito, non ci identifichiamo in nessuna formazione o coalizioni, anche se ovviamente abbiamo delle idee chiare da un punto di vista politico.»

Ad un anno dalla nascita del movimento quali sono i riscontri nelle vostre attività che potete osservare a livello territoriale? Avete sempre riscontrato uguale interesse nella popolazione o avete notato differenze?

 «A livello del territorio in questo anno ci siamo allargati anche grazie ad altre associazioni che evidentemente condividono alcuni obiettivi e con le quali stiamo cercando di formare una sorta di rete, un comitato che ci riunisca e ci consenta di veicolare le nostre attività e i nostri eventi portandoli in altri territori del Mugello. Ad esempio: l’iniziativa “Semina come un Artista” l’abbiamo fatta assieme al Cinema Garibaldi di Scarperia. Ci siamo sempre mossi chiedendo un aiuto ad altre realtà vicine. Qui a Barberino tutte le attività che abbiamo fatto hanno avuto un buon seguito, anche quelle più di nicchia, come ad esempio la festa rap organizzata a maggio, evento il cui successo ha stupito pure noi. Pensandoci, essendo di fatto una cosa particolare e soprattutto mai vista nel Mugello, poteva richiamare un numero modesto di persone e invece è stata molto partecipata. Paradossalmente la serata specifica del Liberamente Fest dedicata al rap è stata quella più seguita. Abbiamo così scoperto nuovi interessi sul territorio. Siamo contenti di scoprire nuove necessità soprattutto fra i giovani del nostro territorio. Quando poi la partecipazione è sostenuta, è in quel momento che ti senti gratificato.»

Giunti alla fine di un impegno grande come il Liberamente Fest, con il suo vasto programma, quali sono le conclusioni che sentite di poter trarre? Come vi sentite a posteriori?

«Sicuramente questa esperienza è stato positiva da quasi tutti  i punti di vista. Il tempo ci ha provato a creare problemi ma ci siamo messi d’impegno e grazie a dei tendoni siamo riusciti a far svolgere regolarmente le attività previste negli spazi esterni. Tutti e tre i giorni sono stati assolutamente soddisfacenti. C’è stata una buona risposta da parte delle persone, sia riguardo alle iniziative più particolari e meno “attraenti”, sia riguardo ai momenti più accattivanti, come la parte dei concerti, i quali erano tutti e cinque ad ingresso rigorosamente gratuito. Questo è un punto importante, noi non riusciamo a rinunciare alla gratuità di certi eventi perché vogliamo fare in modo che tutti possano partecipare alle nostre iniziative. La cosa più bella è stata vedere, dopo le cene, le persone che, vedendoci sistemare in fretta la sala per lo spettacolo serale, venivano a darci una mano, senza che nessuno lo pretendesse o anche solo lo immaginasse. Una bellissima partecipazione da parte della gente che ci aiutava in tutti i modi possibili, creando un vero e proprio senso di collettività. Meglio di così dubito seriamente che potesse andare. Speriamo di replicare il successo di questo evento anche in quelli futuri. Inoltre a partire da ottobre prenderemo in gestione i venerdì sera della casa del popolo, così da organizzare nuove iniziative e ricreare quello spazio di socializzazione che abbiamo visto in questi tre giorni.»

 

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