
Torna a Borgo San Lorenzo il giornalista, scrittore, storico “pittore a tempo perso”, come si definisce simpaticamente Paolo Campidori, portando gentilmente a conoscenza tutti gli amici e i suoi estimatori, che sabato prossimo 4 maggio 2013, presenta una mostra di disegni denominata “Ritratto di donna”, presso i locali della Libreria Mondadori in corso Matteotti 96 a Borgo San Lorenzo, che sarà inaugurata alle ore 11 precise.
Interverrà all’evento culturale la giornalista scrittrice Francesca Panzacchi, vincitrice di alcuni prestigiosi premi letterari. Per info: mondadoridelcoroso@libero.it, paolo.campidori@tin.it.
Cogliamo l’occasione per pubblicare una biografia dell’amico Paolo Campidori:” - Storico, giornalista, scrittore cattolico, pittore, poeta, scultore e fotografo. E’ stato, a ragion veduta, etichettato come: “eclettico”, “artista a modo suo”, “tuttologo”, ecc., tutte espressioni pertinenti che gli sono state confezionate e, direi cucite addosso, dalla critica più o meno benevola. In effetti Paolo, nel suo innato bisogno di “esprimersi”, di comunicare con la gente, lo fa nei modi e nelle forme che gli sono più congeniali, quali appunto l’arte dello scrivere, l’arte del rappresentare le “cose”, parola quest’ultima intesa in senso universale, attraverso la pittura, la scultura e le arti minori. Paolo ha inoltre il “pallino” (da distinguere con “Pallottino”, che è un insigne etruscologo) degli Etruschi, dei quali si è “innamorato” da circa trenta anni e più. Dunque, il Campidori è davvero un “eclettico” ma nel senso buono del termine.
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Ha scritto vari libri, otto per l’esattezza e tre libri ancora in bozze che per una serie di ragioni non verranno pubblicati. Perciò io ho pensato, per uno di questi ultimi, di pubblicarlo in Bozze ancora da da correggere e perfezionare. Pertanto, coloro che mi seguono, potranno leggerlo su questo mio nuovo sito. Vorrei solo precisare che il titolo del libro, significa cercare di capire gli etruschi sotto vari punti di vista e non solo quello della lingua. In campo artistico, ha fatto mostre di varia natura: dalle miniature, alle astrazioni cromatiche e pittoriche, alle foto-pitture, alle “rivisitazioni”, in chiave moderna, dei pittori macchiaioli e impressionisti, alla pop-art, fino ad arrivare alla scultura “trash”.
Meglio sarebbe definire Paolo un “ricercatore” che si muove nell’ambito delle varie espressioni culturali ed artistiche. Ha un innato senso per l’umorismo e per la satira politica. Non crede nella storia cosiddetta “ufficiale” (quella studiata nelle scuole), e nella politica, ma non è un anarchico. Odia ogni forma di dittatura, ed ha un particolare riserva verso tutte quelle culture “nihiliste” che sono radicate nel substrato della società del nostro tempo. Detto questo, Paolo, a livello umano e culturale, stima e apprezza tutti.
Ritiene la vera libertà e la vera democrazia i cardini della società moderna futura (o futuribile). Purtroppo, della società attuale condivide solo alcuni aspetti. Paolo è un “mugellano di adozione” (anche se è nato in questo territorio) in quanto la famiglia: padre, madre e nonni erano originari della Romagna Toscana o Alto Mugello, una striscia di territorio montuoso che va all’incirca dal Passo della Raticosa, a Bordignano (Firenzuola prov. Firenze) ai Monti di Coniale (sempre Firenzuola). Paolo, tuttavia, schivo da ogni vincolo e da ogni “intruppamento” e pur amando la Toscana e l’Emilia Romagna, non si sente né toscano, né romagnolo, o un “tosco-romagnolato”, ma semmai un apolide. Ama tuttavia la Toscana.
Ha rapporti di simpatia con luoghi e persone dell’Appennino Tosco-Emiliano, fra questi: Firenzuola, Piancaldoli, Covigliaio, Bordignano, Monti, Coniale, ecc. In questi ambienti e in mezzo a queste genti semplici Paolo ha ricevuto il suo “imprinting” e si è formato, adolescente prima, e uomo maturo poi, ed ha sempre portato con sé un ricco bagaglio di ricordi, ma non di rimpianti. Fra i ricordi, indelebili sono quelli della sua infanzia, dei genitori, della nonna Chicchina, degli zii Aldo, Egidio, Angiolino, dei cugini Nedo (poeta di Pietramala), Bruno, Adriana, ecc. ma anche dei luoghi, delle chiesette, delle taverne, dei personaggi che sono stati trattati nei suoi libri ricchi di storie di vita vissuta, storie che compaiono nelle pagine successive del sito. Paolo ha un recapito, o meglio un suo “studio” personale posto in un antico fondo che era un rimessaggio della “Vecchia Posta” granducale, del sec. XVII, a Fontebuona (Firenze). Vive però a Fiesole, città di adozione che ama molto, ed ha intessuto rapporti e amicizie importanti in ambienti culturali di questa meravigliosa città etrusca. Paolo ama tutta la Toscana, di un amore profondo e, in particolare la Maremma con il suo litorale, il suo mare con i tramonti infuocati, le sue coste, i suoi paesini arroccati, i campi di meloni che celano migliaia di tombe etrusche, le città etrusche, le colline metallifere ricche di tanti minerali, Porto Santo Stefano, le isole Giglio, luoghi dove Paolo, tutti gli anni, si reca in vacanza. Paolo ama anche le città del Lazio: Vulci (necropoli), Tarquinia, ecc. Un bel curriculum non c’è che dire dell’amico Paolo.
Foto (in alto un particolare e qui sopra): La locandina della mostra ”Ritratto di donna” di Paolo Campidori