
E i funerali si terranno martedì in duomo a Firenze. La notizia della scomparsa di S.E. il Cardinale Silvano Piovanelli, come tutti i giornali On Line, compreso in primis il Sito Web OK!Mugello, hanno dato la notizia di questo grande personaggio mugellano (nativo di Ronta), con ampi servizi del direttore Nicola Di Renzone e dei colleghi Simone Cosimelli e Paolo Marini. Ci era stato subito chiesto un nostro intervento, ma per non ripeterci, vogliamo pubblicare una insieme di immagini fotografiche, così scelte alla rinfusa fra le tante che nel corso degli anni abbiamo scattato, in occasione di eventi, manifestazioni, incontri etc, etc, dove ha partecipato in prima persona il Cardinale Piovanelli. Lo facciamo molto volentieri, (è deleterio farle ammuffire nel cassetto), poichè le immagini fanno parte della storia umana del nostro territorio e i lettori possono così ricordare certi eventi, ormai lontani nel tempo e nello spazio, dove appunto era presente Piovanelli, ma indelebili come piccoli tasselli di un grande mosaico di vita vissuta. Niente di eclatante o di particolare ( a parte l’ultima che ci è molto cara), poiché chissà quante migliaia di immagini fotografiche avranno immortalato questo grande personaggio. Noi ci atteniamo al nostro Mugello, così come lo fu per l’altro straordinario personaggio mugellano, il Cardinale Maestro Monsignor Domenico Bartolucci, direttore della Cappella Sistina, il più grande scrittore di musica sacra al mondo, scomparso l’11 novembre del 2013 e sepolto al cimitero della Misericordia di Borgo San Lorenzo. Ed ecco alcune immagini inerenti al Cardinale Piovanelli. Foto 1: 24 maggio 1984. Polcanto (Comune di Borgo San Lorenzo). Il Cardinale Silvano Piovanelli presiede la cerimonia di inaugurazione del busto di don Ubaldo Sazzini, giovanissimo parroco di Polcanto rimasto ucciso a soli 30 anni sopra una mina tedesca (1944), mentre andava a soccorrere un uomo che era stato ferito da un ordigno. Foto 2: 14 maggio 1988. Borgo San Lorenzo. Il Cardinale Silvano Piovanelli, con accanto il parroco di Santa Maria a Olmi don Sante Bettini ed alcuni borghigiani (Attilio Capitelli, Pier Luigi Naldi, Aldo Vitartali e i fratelli Mauro e Franco Belli), in visita pastorale al Santuario del SS.Crocifisso, dove benedirà un automezzo per inviare a don Pasquale Poggiali in Costa d’Avorio. Foto 3: 23 giugno 1988. Galliano di Mugello (Comune di Barberino di Mugello). Il Cardinale Silvano Piovanelli alla presentazione, dopo il restauro, della Pala d’Altare ell’Annunciazione del Ghirlandaio. A sinistra il dott. Bruno Santi della Sovrintendenza e il sindaco di Barberino Bruno Gori. A destra la restauratrice Rosanna Bonetti di Borgo San Lorenzo. Foto 4: 10 agosto 1988. San Giovanni Maggiore (Borgo San Lorenzo). Il Cardinale Silvano Piovanelli in visita all’Associazione di volontariato “Il Grappolo”, con accanto il parroco don Paolo Ferrantini. Foto 5: 7 gennaio 1992. Barberino di Mugello. Il Cardinale Silvano Piovanelli mentre benedice l’Altare dopo il restauro della Chiesa di San Silvestro. Foto 6: 26 giugno 1992. Sant’Andrea a Barbiana (Comune di Vicchio di Mugello). Il Cardinale Silvano Piovanelli rende omaggio alla tomba di don Lorenzo Milani nel piccolo cimitero di Barbiana. Foto 7: 11 agosto 1992. Borgo San Lorenzo. Il Cardinale Silvano Piovanelli, fra don Aldo Viti e don Gualtiero Bassetti, comunica alla popolazione borghigiana della partenza della Congregazione di don Orione da Borgo San Lorenzo dopo 24 anni di attività pastorale al Centro Giovanile del Mugello. Foto 8: 25 ottobre 1992. Borgo San Lorenzo.Il Cardinale Silvano Piovanelli nomina Monsignor Giancarlo Corti nuovo pievano di Borgo San Lorenzo. Al centro Monsignor Gualtiero Bassetti di Marradi. Foto 9: 4 novembre 1992. Villaggio di San Carlo ( Comune di Scarperia). Il Cardinale Silvano Piovanelli benedice dopo l’inaugurazione alcuni nuovi locali della Casa di Riposo San Francesco. Ai lati Marcello Degl’Innocenti e Padre Fosco Ceccherini. Foto 10: 25 maggio 1994. Ronta di Mugello (Comune di Borgo San Lorenzo). Il Cardinale Silvano Piovanelli nel suo paese natio in occasione della cerimonia in suffragio e ricordo delle vittime civili perite durante il bombardamento aereo del 24 maggio 1944; a destra il sindaco di Borgo San Lorenzo Luciano Baggiani. Foto 11: 10 luglio 1995. Borgo San Lorenzo. Il Cardinale Piovanelli nel mezzo alle donne che in occasione della Festa del SS.Crocifisso organizzano la Fiera di Beneficenza. Foto 12: 15 giugno 1996. Borgo San Lorenzo. Il Cardinale Silvano Piovanelli accanto al Maestro Monsignor Domenico Bartolucci con a sinistra il sindaco Antonio Margheri, mentre ascoltano, all’interno della Pieve, un concerto di musiche del Maestro Bartolucci.
Foto 13: 9 marzo 2000. Firenzuola. Interno della Chiesa di San Giovanni Battista durante un evento culturale. Il Cardinale Silvano Piovanelli fra il sindaco Renzo Mascherini e Luciano Casini della Banca di Credito di Firenzuola. Foto 14: 22 luglio 2000. Borgo San Lorenzo. Dopo la Messa per la festa del SS. Crocifisso, il Cardinale Silvano Piovanelli e il Maestro Monsignor Domenico Bartolucci posano con alcuni componenti della Compagnia del SS. Crocifisso.
Foto 15: 8 gennaio 2001. (Firenze). Una immagine scattata dallo scrivente di queste note che ci è molto cara. In occasione della traslazione dei resti di Giotto sotto la cripta del Duomo di Firenze, collocate in una cassetta speciale accanto alla tomba di Filippo Brunelleschi, ci….introfulammo dietro il piccolo corteo con l’amico Giuseppe Panchetti (Ottico in Malacoda a Borgo), mentre il Cardinale Silvano Piovanelli benedice le ossa di Giotto con a destra la dott.ssa Anna Mitrano presidente dell’Opera Museale del Duomo. Una indimenticabile mattina. (Foto cronaca di A.Giovannini) Di seguito un articolo scritto da Paolo Marini per Il Galletto del Mugello e pubblicato quasi sei anni fa, dopo aver incontrato Piovanelli a Cercina:Silvano Piovanelli mi ha ricevuto il 12 luglio presso la Pieve di Cercina, sotto Monte Morello, dove vive adesso. Non si può dire che, da quando nel maggio 2001 lasciò la carica di Arcivescovo di Firenze, si sia collocato a riposo. “Attualmente non prendo nessuna iniziativa, anche perché non sono più Arcivescovo e devo rispettare una situazione diversa. Quando però sono invitato accetto volentieri e, dato che capita spesso, finisco per avere davvero poco tempo a disposizione. Cercina ha il vantaggio di essere un posto bellissimo e tranquillo, ma a un passo da Firenze.” Il suo indiscutibile carisma non solo non è in contrasto, ma è anzi costituito dalla una quasi disarmante semplicità di modi, di parole, di gesti, insomma da una straordinaria umanità. Silvano Piovanelli è nato nel 1924 a Ronta, ed è felice di parlare del Mugello. “Io sono mugellano. Anche se è vero che nel Mugello ho vissuto solo per 11 anni, quelli della mia infanzia, durante i quali non mi allontanai mai. Poi andai a Firenze per studiare in seminario, e da allora ci tornavo inizialmente per le vacanze. In seguito, essendo diventato prete, mi rivedevano sempre più raramente, dati gli impegni. Tuttavia, il Mugello mi è rimasto dentro! Ogni volta che mi capita di tornarci mi sembra di sentire la mia aria. E poi, i rapporti che c’erano nel piccolo paese di Ronta erano di amicizia vera. Quando sono diventato vescovo, ho voluto rincontrare tutti i miei compagni delle elementari. Ci siamo ritrovati tutti tanto diversi: la vita ci aveva condotti su strade apparentemente anche opposte. Io prete, un altro frate cappuccino, un sindaco, un sindacalista, alcuni insegnanti… inizialmente ci fu quasi un istante di attesa per riscoprirci di nuovo, ma dopo pochi minuti eravamo già tornati gli amici di un tempo, e parlavamo degli argomenti comuni a tutti, i giochi, la scuola, la nostra maestra, la signorina Aurelia Berti. Fu un incontro che mi rimase nel cuore, perché mi fece capire quanto profonde sono le radici che ha ognuno di noi. Come credente, dico che sono il primo dono che Dio ti fa, e su quelle ognuno costruisce la propria vita, in tanti modi, ma senza dimenticarle.” “Dove abitava a Ronta, di preciso?” gli chiedo. “In via Stefaneschi.”. Si tratta di una tortuosa, tuttora silenziosa e splendida viuzza interna, non distante dalla Faentina. “In quel tempo ci si allontanava al massimo di cinquanta metri. Io dovevo avvisare la mamma anche se andavo dalla nonna, che stava a un centinaio… questo dimostra la differenza nei rapporti con le nostre famiglie. E ricordo un episodio di quando ero in terza o quarta elementare. Stava presso di noi un aviatore, il quale ci aveva avvertiti quando ci avrebbe sorvolati con il suo aereo per lasciare un messaggio. Era dopo la mietitura del grano. L’aereo passò abbastanza basso, l’aviatore gettò fuori una borsa, e tutti noi ragazzi corremmo nel campo a raccoglierla per portarla alla sua famiglia. Tutto aveva un sapore di favola, e nel contempo di autenticità. La naturalezza dei rapporti, la vicinanza, l’appartenere a uno stesso gruppo, è quanto mi è rimasto di quel tempo.” Uno dei primi atti compiuti da Silvano Piovanelli, una volta eletto arcivescovo di Firenze, fu quello di recarsi a Barbiana. “Lei e Don Milani eravate quasi coetanei. Che ricordo ha di questo prete che, a più di quarant’anni dalla morte, forse non è ancora stato del tutto capito? “Soprattutto, e contrariamente a come è apparso ad alcuni in seguito, la sua estrema sensibilità, tipica di un artista, e la sua dolcezza. Fummo molto vicini nel tempo del seminario. Tra noi c’era una circolazione di amicizia molto calda. Non ci sono mai stati contrasti, ma lui era uno che spingeva avanti, e capiva prima degli altri. Ricordo quando scoprì un libro in francese di Padre Henri Godin che presentava la fede cristiana in una situazione particolare in Francia, e s’intitolava appunto: ‘France: pays de mission?’ con un significativo punto di domanda. Parlava della necessità di un nuovo annuncio, di una nuova evangelizzazione.” Da questo trattato, in definitiva, si sviluppò in Francia l’esperienza dei preti operai. “E Lorenzo ci ripeteva: va tradotto, va tradotto! E si era nel 1943. Ciò che si sviluppò in seguito veniva dunque da lontano e aveva delle premesse molto serie.” Don Romano Nencioli mi aveva raccontato quando nel 1986 Piovanelli venne invitato dalla parrocchia di Razzuolo a raggiungere la croce di Giuvigiana sul dorso di una cavallina. “Me lo ricordo bene. Ero già arcivescovo, fui invitato e andai volentieri. Fu una cosa molto bella, eravamo in tanti, raggiungemmo la vetta, pregammo. La vista era straordinaria. E anche il nome del monte è affascinante. Giuvigiana viene da Iovis - Giove - e Giano, il primo per i pagani il più grande, il padre degli dei, Giano il dio delle porte e dei passaggi.”
TERESA
ma che belle immagini davvero storiche. Che ricordi per il Mugello.