Mercoledì mattina della scorsa settimana si è svolto alla Fortezza da Basso di Firenze il convegno " Psicoterapia, Tossicodipendenza e Processo Anevrotico Terapeutico ". La sala era gremita ed è stato significativo vederla riempita in buona parte da liceali ed universitari, oltre che da cittadini intervenuti grazie agli organi di informazione. L'argomento della tossicodipendenza è uno dei cardini del dibattito sociale, con implicazioni politiche sociologiche ed ovviamente, psicologiche. Quello che è stato fatto nercoledi 1 marzo ha riguardato l'esposizione di una psicoterapia per la tossicodipendenza, richiedendo alla psicologia di fare la propria parte nel riassestare un argomento di grave importanza collettiva. In questi termini è stato esposto quello che si intende per psicoterapia in generale e l'incidenza dei danni neurologici causati dall'utilizzo di sostanze psicotrope; insieme a come può avvenire il riassetto in seguito all'abuso di queste. Il Processo Anevrotico si presenta quindi come una condizione potenzialmente in grado di mutare la condizione della tossicodipendenza nell'individuo, che torna così capace di controbattere con i propri mezzi un danno inenarrabile. Il convegno si è protratto per tutta la mattina approfondendo vari argomenti ed in essi individuando gli aspetti rulevanti. Nei giorni successivi gli organi di stampa hanno svolto uno straordinario lavoro di report, da cui è emersa la notizia ben al di là dell'ambito regionale. Di questo ringrazio tutti i giornalisti sensibilizzati che sono intervenuti. Questa stessa testata è stata un eccellente veicolo dell'Evento. Dalla tossicodipendenza si può uscire, dalla tossicodipendenza si deve uscire e per fare questo servono gli strumenti eminentemente psicologici soggettivi. Questo appare essere il messaggio in grado di opporsi ad una piaga sociale di dimensioni ancora sconosciute.