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Dopo l'inaugurazione ad ottobre 2019 a conclusione di un anno di complessi lavori che ha visto impegnati tecnici, ingegneri e anche sub e che è costato 1 milione e 700 mila euro. Siamo scesi sotto il ponte dall'accesso di fianco al Torrino della Rondinella per verificare le segnalazioni.
Oltre ad aver percorso tutto selciato fino alla pescaia fra un tappeto di rifiuti di ogni tipo e un odore nauseante di escrementi, proprio sotto il ponte è rimasto quello che a noi è apparso un avanzo del cantiere.
I pannelli del cantiere - quelli per intendersi con la rete in plastica rossa - giacciono parte ancora interrati con le piante che nel frattempo sono cresciute intorno lato argine e lato lungarno dove appoggiate al muro fungono anche da nascondiglio per lo spaccio e già questa è un'immagine indecorosa.
Il peggio è però ciò che rimane della piccola barriera, se così la possiamo definire, che doveva fungere probabilmente da contenimento per il fiume e che, la piena di novembre 2019 ha (ovviamente) spazzato via.
Oggi rimangono lì alcuni paletti semi divelti dalla forza delle acque con ciò che rimane dei pannelli peraltro piegati, spezzati e pieni di detriti. Gli altri se lì è portati via il fiume?
Perchè se i lavori sono terminati ad ottobre 2019 oggi, giugno 2020 quei residui di cantiere sono ancora (pericolosamente) lì?
Chi se ne deve occupare dato che sono su terreno demaniale?