Dal 23 al 26 settembre si è svolto a Rufina il Bacco Artigiano, tradizionale festa del vino, della tradizione del Carro Matto e della gastronomia locale. Un evento da sempre molto atteso e partecipato in Paese. Il gruppo consiliare RufinaCheVerrà, pur ribadendo la bellezza della manifestazione, ha fatto presente quanto, secondo la propria visione, in realtà essa sia stata snaturata, al punto tale da essere accomunabile ad una festa qualsiasi. Per di più, gli esponenti politici locali hanno denunciato il mancato rispetto delle norme anti-Covid durante alcuni degli eventi. Riportiamo qui il comunicato stampa integrale.
"Abbiamo visto - affermano gli esponenti - molti amici e volontari, impegnati con le proprie associazioni ed attività commerciali, darsi da fare con stand gastronomici e non solo. Siamo contenti se, alla fine, oltre a divertirsi e a lavorare sono riusciti anche a premiare il proprio impegno, con qualche risorsa in più per le loro attività.
Come sempre il Carromatto è stato superlativo e le degustazioni in Villa, svolte dal Consorzio, affascinanti. Ma avete fatto un giro per la piazza o per la Villa? Il vino veniva somministrato dalle varie associazioni e c'era solo un piccolo stand in piazza del Consorzio: tutto questo può essere stato sufficiente a far sì che queste serate fossero il Bacco e non una festa confondibile con qualsiasi altra?
Un turista, un visitatore proveniente da Firenze ci sarà stato... cosa avrà pensato? Siamo sicuri - continuano - che il filo conduttore delle varie iniziative fossero il vino, l’artigianato e il territorio? Inoltre, che ne pensate della situazione del museo della vite e del vino di Poggio Reale?
Il Chianti Rufina, nostro fiore all'occhiello, non può essere considerato solo come elemento accessorio della festa ma deve tornare ad avere un ruolo centrale, quale veicolo culturale e di crescita per tutto il nostro territorio. Insomma, per noi il Bacco è un'altra cosa. Lo abbiamo detto e scritto molte volte: il Bacco è la tradizionale festa del vino del territorio: del vino non avvertiamo più nemmeno l'odore, della valorizzazione del territorio, attraverso il racconto della sua storia, forse ancora meno.
Questo è il nostro pensiero. Volutamente sorvoliamo sulle serate in Villa, dove è mancato il rispetto delle misure di prevenzione imposte dal periodo di emergenza sanitaria che ancora non è finito. Anche noi abbiamo partecipato, siamo rufinesi e ci fa piacere trascorrere i giorni del Bacco insieme ai nostri amici: ci potevamo divertire, magari in sicurezza, visto che oggi c'è anche la possibilità di farlo, attraverso il controllo del green pass. La Villa, purtroppo, è sempre più abbandonata a se stessa, concessa una tantum ai soli “amici” che non la rispettano e, magari, la utilizzano come fosse una pista da rally. E qui ci fermiamo.
Il Bacco - concludono - non può essere solo questo e non possiamo accontentarci".