Le scuole steineriane sviluppano sia le facoltà intellettuali e le capacità fisiche che le intelligenze emotive e sociali.
La pedagogia steineriana è un approccio educativo, studiato e ricalcato in molte parti del nostro emisfero. Diffuso inizialmente in Germania e Svizzera a partire dal 1919, successivamente si è espanso in Europa e adesso in tantissime parti del globo terrestre. Si basa sul pensiero antroposofico, che considera di primaria importanza l'armonia e lo sviluppo della persona nella tripartizione tra corpo, anima e spirito. Il metodo si contraddistingue per una profonda conoscenza del bambino e dei suoi bisogni, da cui si origina un sistema educativo attento e rispettoso delle fasi di sviluppo. Il piano di studi è studiato e proposto come accompagnamento dell’individuo, dalla scuola dell'infanzia fino al livello scolastico superiore.
Il fondatore è il filosofo e teosofo Rudolf Steiner. La sua prima scuola fu chiamata Waldorf. Il nome deriva dalla fabbrica Waldorf-Astoria, dell'industriale Emil Molt.
La scuola venne fondata per i figli degli operai e fu Rudolf Steiner a impostarne i principi educativi, il quale lasciò un ricco “testamento” attraverso spunti e attingendo da varie discipline accademiche. Infatti, oltre alla pedagogia, prende in esame la medicina antroposofica, l’agricoltura biodinamica, la bioedilizia organica vivente, l’arte, ecc.
Perché scegliere una scuola Waldorf?
Lo slogan adatto per concentrare l’enorme filosofia che sta dentro all’operato delle scuole steineriane si può concentrare in “educare è l’arte di crescere uomini e donne liberi”. La libertà vista come capacità di agire nel mondo e relazionarsi nel rispetto di sé stessi e degli altri. I metodi applicati permettono il raggiungimento di obbiettivi chiari, molte volte costruiti intorno alle esigenze peculiare dei bambini e non degli adulti. In definitiva è una scuola in grado di aiutare i giovani a continuare ad imparare dalla vita.
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Il compito dei docenti è quello di riconoscere, coltivare e portare a manifestazione le potenzialità di ciascun bambino, rispettando i tempi della sua evoluzione fisica e interiore. Il bambino è un essere in divenire e importanti trasformazioni sono in relazione a diverse fasi di sviluppo. L'approfondita conoscenza dei processi di sviluppo permette all'educatore di coglierli e accompagnarli con interventi pedagogici adeguati.
Grande importanza hanno le conoscenze su come, parallelamente a importanti mutamenti fisici, si evolvono gradualmente le facoltà dell'animo umano. Lo sviluppo e il benessere del bambino è un equilibrio dinamico.
Da un lato devono essere educate le capacità di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso un affinamento dei sensi e la conquista di un rigoroso pensiero riflessivo. Dall'altro bisogna stimolare nel bambino la parte attiva e motoria, la fantasia, l'espressività, la creatività, l'iniziativa.
Nell'epoca attuale e dominante, le informazioni, gli automatismi e la spinta verso una realtà virtuale rischiano di trascurare proprio le abilità suddette. Il risultato è l’impoverimento dell'esperienza del bambino e pregiudicare la formazione di una sana e forte capacità di iniziativa autonoma.
Il bambino ha bisogno di sviluppare armonicamente l'attività delle mani, del cuore e della mente. Con tale equilibrio la sua capacità futura di divenire un uomo libero, fiducioso in sé stesso e capace di contribuire allo sviluppo della comunità umana è assicurata. Attraverso attività pratiche, creative e stimolanti l'ingegno si raffina.
Viene riconosciuta pari dignità alle materie intellettuali, artistiche e manuali, con la consapevolezza che mani abili producono abilità di pensiero. L'agile mobilità delle dita è il presupposto della parola: si imparano poesie e parole con giochi ritmici con le dita, le tabelline si assimilano battendo le mani a ritmo. La pittura, il flauto e i lavori manuali, sviluppano al contempo sensibilità artistica e abilità delle dita.
La sana formazione di corpo, anima e spirito è l'intento principale della pedagogia Waldorf considerando un forte coinvolgimento delle attività in relazione e in collaborazione con i compagni, rendendo viva l'esperienza di armonia del gruppo in classe.
In un primo momento i talenti del bambino o del giovane che abbiamo davanti non sono percepibili – mi viene in mente l’immagine di un bambino alla sua prima esperienza con in mano una gomma da cancellare, ciò che sa fare è un grosso buco nel quaderno, poi comprende e può usare lo strumento con il suo giusto compito oppure scoprire altro che non ci è dato sapere con la nostra conoscenza, in quel momento limitata o reduce solo dalla nostra personale esperienza.
Attivare i talenti è una questione di grande rispetto e fiducia di ciò che apparentemente non emerge ma che c’è già.
Insegnare è un atto di consapevolezza e attua il suo grande compito proprio nel dar libera forma creativa all’insegnamento basandosi esclusivamente sui fondamenti pedagogico-curativi:
“Per l'insegnamento dovevo escogitare metodi particolari. Ogni qual volta che la durata della lezione superava, anche solo di 15 minuti, il tempo originariamente assegnatole, questo comprometteva il suo stato di salute… Spesso per tenere mezz’ora di lezione dovevo prepararmi per ben 2 ore, per presentare i contenuti di apprendimento in modo tale da poter raggiungere il massimo grado di rendimento del ragazzo nel minor tempo possibile e con il minimo sforzo delle sue forze spirituali e corporee. Dovevo ponderare molto bene la successione delle singole materie d’insegnamento e tutta la ripartizione della giornata doveva essere strutturata adeguatamente.”
A questi provvedimenti pedagogici Rudolf Steiner aggiunse anche una terapia del movimento di cui fa menzione nel suo "Corso di pedagogia curativa".
Rudolf Steiner spesso veniva inviato a conferenze, si registrano circa 6.000 interventi, registrati e trascritti. Negli ultimi anni di vita tenne a Dornach, in Svizzera, un ciclo di conferenze sulla pedagogia curativa in risposta alla richiesta delle persone che avevano fondato l’istituto Lauenstein, nei pressi di Jena (Svezia).
Pedagogia curativa intesa quale “luogo di cultura”, stile, forma di vita, impulso sociale.
Si tratta di accompagnare e favorire un processo evolutivo delicato in cui l’individualità, sempre integra e sana, può trovarsi confrontata con ostacoli e difficoltà. Lo spirito non è mai malato. Deficitario è lo strumento che ha a sua disposizione per manifestarsi. Sta all’educatore, alla famiglia, alla società, creare situazioni adeguate alle caratteristiche e necessità di ogni singolo affinché ognuno possa trovare il proprio posto, sperimentare il sentimento di appartenenza, vivere la reciprocità e sentirsi valorizzato e apprezzato per il proprio apporto a favore di altri.
È fondamentale e particolarmente evidente che lo sviluppo armonico dell’individuo è al suo massimo quando può sperimentare la relazione tra la parte Animica-Spirituale e quella Corporea-Mentale. Possiamo ormai affermare che viviamo in un’epoca in cui considerarci Esseri multidimensionali è un dato di fatto.
Negli ultimi decenni le dimostrazioni accompagnate da studi scientifici di una Pedagogia sempre più attenta agli strati “sottili” e che sa andare oltre alla pura e mera sfera mentale è una via di approfondimento di tanti illustri colleghi e dove negli ultimi anni mi sono cimentata con grande soddisfazione.
La pedagogia curativa sfocia naturalmente nella socioterapia antroposofica quando l’individuo raggiunge l’età adulta. Sentirsi, attraverso il proprio reale contributo, parte della collettività con attività lavorative, culturali, artistiche e vivere curando la spiritualità, con avvicendarsi delle stagioni e delle festività nel corso dell’anno. Tutto ciò è indispensabile alimento di Anima in un processo in continuo divenire.
L’insegnante, secondo Steiner, dovrà guidare e determinare le modalità d’insegnamento e fluire in tutti gli ambiti della vita del bambino, dunque nell‘educazione e nella cura della vita quotidiana.
La ‘con-sonanza’ di questi elementi favorirà il risveglio dell’individualità e la sosterrà nel suo percorso di sviluppo e di crescita fisica e di Anima.
Le indicazioni di Rudolf Steiner si rivelarono straordinariamente feconde non soltanto nelle diverse attività professionali, ma anche in molti rami della ricerca scientifica. Per quanto concerne le scienze naturali sono menzionate, in particolare le sue esposizioni sull'essenza delle «forze formative», e completate sempre da più diversi punti di vista.
Attraverso la propria osservazione egli vide che le forze, le quali stanno alla base dei fenomeni organici, provengono da regioni soprasensibili.
Steiner chiamò spesso queste forze «forze formative eteriche» e mostrò come sia possibile, in una maniera simile a quella di Goethe, studiare esattamente la loro attività in base a diversi fenomeni fisici.
Steiner era felice quando gli studiosi delle varie discipline si riunivano a Dornach, dove potevano parlare il suo medesimo linguaggio: un linguaggio armonioso che poteva venire accolto da tutto l'essere umano, e non soltanto compreso dall'intelletto.
L’educazione Steiner-Waldorf ha una precisa visione dell'essere umano e del mondo, creando luoghi dove la preminenza delle qualità spirituali dell'individuo sono esercitate per la sua evoluzione e il consapevole benessere della comunità.
Le “nuove” scuole stanno nascendo e nel mio cuore c’è sempre la realizzazione di un luogo dove le giovani creature possono “studiare” di non sapere e di scoprire un divenire sempre più ampio e abbondante, un luogo dove le loro invenzioni siano utili a sé stessi e all’intero pianeta Terra.
Se attraverso la mia opera ho permesso ai bambini
e a quelli che devono ancora nascere
di vivere nella sinfonia del mondo
allora avrò compiuto la mia missione.
Jacques-Yves Cousteau [1910 - 1997]