
Valdisieve – Sono 57 gli uffici postali nei piccoli centri della Toscana che Poste Italiane prevedeva di chiudere nell'ambito dell’ultimo piano industriale, tra questi anche alcuni piccoli uffici nella Valdisieve, nelle frazioni di Contea, Pomino e San Godenzo, che invece almeno per il momento dovranno essere tenuti aperti. La prima sezione del Tar della Toscana ha infatti accolto uno dei ricorsi presentati dai comuni coinvolti, il comune di Cinigiano - nel grossetano - disponendo l’annullamento degli atti impugnati. Gli amministratori locali della Valdisieve hanno ovviamente salutato con favore la sentenza, alcuni di loro hanno espresso la propria condivisione "a suon di Like” su Facebook. Il ricorso è stato accolto sulla base di una violazione procedurale commessa dall'azienda, secondo quanto ha dichiarato il Presidente del Tar della Toscana Armando Pozzi, in una conferenza stampa convocata alla vigilia della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario amministrativo in corso, avvenuta negli scorsi giorni. Come ha spiegato Pozzi - Poste aveva annunciato, dopo aver inviato le diffide, che si impegnava a intavolare incontri conoscitivi coi rappresentanti dei Comuni. Lo ha detto ma non lo ha fatto. Già i Sindaci dei comuni interessati e l’Unione dei Comuni del Valdarno e Valdisieve stanno lavorando proprio per riuscire ad evitare la chiusura degli uffici postali di Pomino e Contea e la riduzione di orario in quello di San Godenzo. Con questa finalità è stato discusso ultimamente un ordine del giorno sull’argomento, presentato dal gruppo consiliare di centro sinistra dell’Unione. Questi uffici postali sono piccoli, ma vitali per la quotidianità di molte persone, soprattutto per alcune categorie di cittadini, con abitazioni isolate, con difficoltà a spostarsi perché privi di mezzi di trasporto, le persone più anziane con meno familiarità con i nuovi mezzi di comunicazione, come il web e la posta elettronica. Come ha spiegato il presidente dell’Unione di Comuni Aleandro Murras – La chiusura dell’ufficio postale di Pomino, ad esempio, creerebbe disagi enormi perché il più vicino ufficio postale sarebbe a ben 12 km di distanza, questo non potrebbe che penalizzare gli anziani e tutti coloro che non hanno un auto per spostarsi. C’è da sottolineare che i servizi offerti da Poste Italiane sono prevalentemente servizi pubblici, volti alla pubblica utilità. Ciò implica che debbano essere destinati ad ogni cittadino in maniera eguale, senza creare disparità. La chiusura di questi uffici metterebbe una certa parte della cittadinanza proprio in questa condizione, di minor tutela rispetto ad altri. Per il momento non resta che attendere ulteriori novità, con la consapevolezza che si tratta di una situazione ancora incerta e provvisoria. Ad esempio, altri ricorsi analoghi saranno presi in esame dal Tar in primavera, il 6 aprile e il 18 maggio, su cui il Tribunale si pronuncerà secondo la “sentenza di Cinigiano”.