
L'assessore all'ambiente e all'energia Federica Fratoni ha incontrato le rappresentanze sindacali di Arpat a seguito dell'avvicendamento del direttore generale. In proposito, Cgil alcuni giorni fa ha contestato, dopo l'esubero del Direttore, alla Regione di aver lasciato "l’Agenzia in un caos organizzativo: oggi diventa praticamente impossibile fare programmi e garantire la prosecuzione delle attività istituzionali".
Per il sindacato negli ultimi 5 anni (2010-2015) "i finanziamenti regionali sono scesi da più di 55 milioni di euro a meno di 48 milioni (-13%). Il personale è diminuito da 771 dipendenti a 680 (-12%) con un “risparmio” sulla spesa di quasi 5,3 milioni (-13%), molto superiore di qualsiasi spending review. Sono state limitate sia le risorse per la formazione del personale sia gli investimenti (tra 2015 e 2016 mancano 1.600.000 euro previsti nelle Direttive regionali) sia l’acquisto di autovetture. E nonostante questi “tagli”, nel 2015 sono stati messi in esubero altri 20 dirigenti e 5 di comparto. Il “nuovo” DG doveva produrre, entro la fine del 2016, una nuova riorganizzazione e adesso si dovrà ricominciare da capo con una prospettiva di ulteriore incertezza. Infine, in attesa delle scelte organizzative, ben 6 Dipartimenti (Arezzo, Grosseto, Lucca, Piombino, Pistoia, Prato) e 2 Aree Vaste, oltre a varie altre strutture, hanno responsabili “part time”.
Ma l'incontro di oggi (27 settembre) per l'Assessore è stato positivo "ha dato modo di fare il punto ma soprattutto è stata l'occasione per ribadire la volontà della Regione non solo di presidiare la situazione di passaggio al nuovo direttore ma anche di non arretrare rispetto alla volontà di consolidare e semmai rilanciare il ruolo dell'agenzia alla luce dei prossimi progetti come il progetto Prato che vedrà un'ulteriore fase di lavoro". Fratoni ha avuto modo di ricordare che il ruolo di Arpat adesso più che mai è cruciale, vuoi per la spiccata sensibilità sulle tematiche ambientali vuoi per le responsabilità che la Regione ha riacquisito riprendendo le funzioni dalle Province.
"Abbiamo dunque ribadito la volontà a lavorare alla riorganizzazione dell'agenzia – ha concluso l'assessore -, consolidare i livelli di attività e continuare nel lavoro delle progettualità specifiche che sono quelle che qualificano le azioni della Regione. Al tempo stesso, in questa fase di riorganizzazione del contesto, creare un rapporto di collaborazione e scambio ancora più forte e ancora più sistematico".