"Poesia" di Neruda e "Io ho ancora vent'anni" "Futuro interiore" di Beatrice Niccolai per aprire una serata eccezionale sulle rive del lago di Bilancino. Sul palco una straordinaria Daniela Morozzi con lo spettacolo creato appositamente per l'evento mugellano di questa estate "Quel giorno che acchiappai una stella" spin-off di quel bellissimo "Gliè lume di luna" che l'anno scorso riscosse grandissimi successi in alcune delle più suggestive location del Mugello.
La formula è la stessa, quindi Vania Fanciullacci dell'associazione culturale "Marginalia" ha parlato della rappresentazione delle stelle nell'arte, mentre il simpaticissimo professor Davide Casarosa ha spiegato al pubblico, che aveva completamente esaurito i posti disponibili in base alle norme anti-covid, le stelle dal punto di vista scientifico.
Poi finalmente lei, Daniela Morozzi stella tra gli altri di "Distretto di polizia" di "Ovosodo" reduce dai successi teatrali di "Amy storia di un naufragio" e di "Da consumarsi preferibilmente in equilibrio" nel brano che dà il titolo allo spettacolo, scritto appositamente da Emiliano Gucci.
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Daniela Morozzi è fantastica ed incanta tutti con quel suo modo di approcciare il pubblico senza la presunzione dell'attrice, ma con il semplice trasporto di quella che "sente" veramente quello che sta interpretando.
il pubblico è come ipnotizzato dalle parole e da una notte stellata che fornisce all'evento una scenografia naturale che sembra creata appositamente per supportare le emozioni che l'attrice fiorentina riesce a creare.
Insieme alla Morozzi sul palco dell'Andolaccio, Alda Dalle Lucche che con il suo sax ha prodotto il tappeto musicale giusto per ogni parola. L'accoppiata voce e sax non era semplicissima da gestire, ed invece l'esperienza da diplomata con il massimo dei voti e la lode al conservatorio Luigi Cherubini, l'attività al Cantiere internazionale d'arte, la tournée mondiale con Luciano Berio hanno permesso all'eccezionale musicista di amalgamarsi perfettamente agli scritti ed alla voce di Daniela, creando una performance emozionante realizzata con due riflettori, due sedie, due leggii e nient'altro.
Niente immagini proiettate, niente giochi di luci, niente fondali, solo voce, musica, conoscenza, la consapevolezza di poter applaudire un'attrice fantastica e naturalmente la complicità più importante, quella delle stelle riflesse nell'acqua del lago.