(Quattordicesima puntata) - Come è ormai storicamente appurato e riportato in tanti nostri libri ed articoli storici, dopo la tremenda alluvione del 1844 (bellissima la descrizione autografa di Pio Chini, nel suo diario manoscritto, di questo straordinario evento naturale che colpì Borgo San Lorenzo), nel quale oltre alla Sieve, che fece notevoli danni, esondò anche il torrente Le Cale (che all’epoca passava davanti alla sede della Misericordia, all’Attuale Cooperativa San Lorenzo, Caserma dei Carabinieri, Bar Italia, il Canto fino alla Sieve).
Il Podestà Granducale (Conte Giovanbattista Pesci), decise di abbattere l’antico ponte mediceo, poiché gli archi erano troppo stretti e bassi, innalzando un’alta bastionatura a difesa del paese, e naturalmente deviare il torrente le Cale nell’attuale via Marconi. I lavori durarono quasi due anni, e nel 1846, furono terminati dando così un aspetto insolito al paese dopo tanti secoli, ma più che altro difeso dalla Sieve e dalle Cale.
Sopra un ponticello, metro più metro meno, ubicato davanti al Bar Italia, (circa 30 anni orsono durante dei lavori venne alla luce la piccola arcata in mattonatura), da oltre quattro secoli c’era un piccolo tabernacolo al cui interno era raffigurata in affresco una effige della Madonna col Bambino, denominata “ La Madonnina delle Cale”.
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Una volta gettato a terra il ponte, nell’attiguo edificio semicircolare, venne costruito un piccolo Oratorio a due colonne pseudo gotico, ovviamente ornato dal capostipite dei Chini, Pietro Alessio, con un Altare e sul dietro l’affresco staccato. La devozione popolare era tanta e profonda; nel mese di maggio dedicato alla Madonna, l’Oratorio era sempre ingentilito da rose e fiori.
Non era un annesso di grande livello artistico, ma in quel luogo, in quella piazza, dove si tenevano le fiere del bestiame, era divenuto un punto di aggregazione da tanta parte della popolazione. Poi nel 1964, i proprietari dell’edificio, non trovarono di meglio di abbatterlo per farvi una magazzino (mi domando chi fu a dare il beneplacito per l’abbattimento, che seguì poi quello delle monumentali Logge dei Marroni), ma per lavarsi la coscienza, sopra il muro di quello che era l’Oratorio ottocentesco, fu murato un piccolo tondo tipo robbiano dal costo di cento lire al mercato; basta alzare gli occhi: è lì.
(Foto e archivio A.Giovannini)
Marilisa Cantini
Grazie, Aldo, questi tuoi articoli sono tesori preziosi.