
Sui giornali d’epoca ogni tanto escono fuori articoletti e recensioni (che destano sempre curiosità) su vicende che riguardano l’antico Convento del Bosco ai Frati e che vanno oltre la storia ufficiale di uno dei luoghi più belli della mugellana vallata, amato da tantissime persone che spesso si portano in quell’amena località (dove arte, fede, cultura e storia si fondano un tutt’uno). Sul Messaggero del Mugello, datato 20 agosto 1916 (102 anni orsono, in piena Grande Guerra), ecco ad esempio una recensione firmata “ Pampalonius” (ovviamente era lo pseudonimo dell’articolista), dove si legge la storia di San Bonaventura da Bagnoregio ( si legge Bagnorea) quando era al Bosco, o la consegna da parte di due Messi Papali, inviati da Papa Gregorio X (1273) del Cappello Cardinalizio (cappello che appese ad un corniolo poichè Frà Bonaventura era intento a lavare le stoviglie dopo il frugale pasto) ed altri episodi. In tempi moderni, quindi nel secolo scorso (XXesimo) era attivo al Bosco Padre Edoardo Rossi, conosciuto ed apprezzato frate-artista, quindi l’articolista del Messaggero del Mugello ci ricorda le opere d’arte che ha eseguito per il convento nel ricordo appunto di San Bonaventura da Bagnoregio, alcune delle quali ancora bellamente in mostra e ben visibili. Per una curiosità inerente alle opere d’arte eseguite da questo religioso, ricordiamo la statua in gres della “Madonna della Misericordia”, che per tanti anni è stata all’interno del tabernacolo d’angolo (via Giotto/Via Roma) della sede della Misericordia di Borgo San Lorenzo, poi collocata all’interno della Chiesa e sostituita all’esterno con una copia in bronzo. Tornando a Padre Rossi e all’articolo del settimanale mugellano si legge ancora che l’articolista si congratula con il religioso, per questi eccelsi lavori con la speranza che conduca a termine il monumento al grande dottore serafico (San Bonaventura appunto) che dovrà sorgere sul piazzale antistante la chiesa- ”. Come i lettori (e coloro che amano Bosco ai Frati) sanno, il luogo è visitatissimo (clicca qui) grazie anche all’impegno dei Frati Francescani dell’Immacolata e di alcuni amici, - vedi fra questi Gianni Frilli e Francesco Noferini - , potendo ammirare nel piccolo ma prezioso museo con tanta oggettistica d’arte sacra, anche la sublime opera scultorea del Cristo di Donatello. L’articolo pubblicato dal Messaggero è stato letto dall’amico Frilli il quale, profondo conoscitore com’è del Bosco, a cui sta dando tutto il suo impegno e la sua passione, ci invia alcune note relative all’articolo in questione:
“ – Di getto prendo atto, ci scrive Frilli, di alcuni dettagli che, emergono dalla lettura; primo la terracotta che raffigura la consegna delle insegne cardinalizie, tutt’ora esistente era quindi già presente nel 1916. Secondo: del “monumento del grande dottore serafico” da mettere nel piazzale invece non si trova traccia. Terzo: Leggo Bagnorea invece di Bagnoregio e Padre Rossi che si chiama Edoardo e non Odoardo. Per il resto articolo simpatico di un secolo fa”.Dato che siamo in tema del Bosco ai Frati, come abbiamo scritto recentemente (a cura del Rotary Club Mugello), è in fase di restauro una bella tela (cm. 120x180) di Scuola Fiorentina del XVI° secolo di autore ignoto, raffigurante “La Madonna che porge il Bambino a San Francesco”, nello studio della dott.ssa Rossana Bonetti di Borgo San Lorenzo, nota e stimata restauratrice. Come è nostro costume seguiremo il recupero di quest’opera che tornerà - ne siamo certi - in pieno splendore al Bosco. Foto 1 (in alto): Bassorilievo raffigurante la consegna del cappello cardinalizio a San Bonaventura da Bagnoregio Foto 2 (qui sopra): Il lavabo di San Bonaventura da Bagnoregio Foto 3 (qui sopra): Padre Edoardo Rossi, scultore e artista Foto 4 (qui sopra): La dott.ssa Rossana Bonetti al restauro della tela del Bosco ai Frati. (Foto archivio Bosco ai Frati, Foto F. Noferini, Foto A. Giovannini)
Gilberto
Belle,semplice e piccole-grandi storie della nostra terra.