Le tecnologie digitali che stanno alla base degli algoritmi matematici stanno facendo passi da gigante e, in questo modo, stanno contribuendo a rivoluzionare il gaming e il networking aziendale. In questo contesto evolutivo, non solamente si sta assistendo a una trasformazione significativa nell’intrattenimento, ma si sta anche ammirando l’apertura di percorsi professionali di nuova concezione.
Il passo in avanti è notevole e si può ben apprezzare partendo proprio dal mondo del gaming.
Come sono cambiati gli algoritmi nel mondo del gaming
Iniziamo dunque con un piccolo excursus sul mondo del gaming. Un tempo i bookmaker come quelli riportati su Sitiscommesse24.com utilizzavano un algoritmo esemplificato, a cui veniva dato un punteggio numerico a ogni giocatore, aggiustato sulla base dei risultati delle partite, per riflettere in modo più accurato il reale livello di abilità di ogni utente.
Successivamente, nell’applicazione degli algoritmi di matchmaking questa metodologia si è evoluta accogliendo fattori via via sempre più complessi, come la variazione nel tempo delle abilità di un giocatore e la sua specificità nel contesto di gioco.
Vi è stato poi un ulteriore passo in avanti, rappresentato dall’adozione delle tecniche di apprendimento automatico e di intelligenza artificiale, che ha consentito di superare i limiti tipici dei sistemi basati sui punteggi statici, per abbracciare modelli predittivi con auto-aggiornamento, che assumono in considerazione una più ampia gamma di variabili, dalle inclinazioni personali alle dinamiche comportamentali.
Il passaggio al mondo aziendale
Ben presto ci si è resi conto che gli algoritmi di matchmaking avrebbero potuto essere utili non solamente nel mondo gaming, quanto anche in quello del networking aziendale: un passo in avanti notevole, che ha tuttavia delle forti connessioni con quanto sopra abbiamo già espresso.
Se infatti nel gaming online è importante creare incontri equilibrati e stimolanti, è anche vero che nel networking aziendale è essenziale collegare i professionisti con interessi, obiettivi e competenze complementari.
Per valutare tutto ciò con maggiore consapevolezza, è sicuramente utile comprendere quali sono i principi cardine che regolano gli algoritmi di matchmaking di cui si è fatto rapido cenno. Al centro di questi sistemi vi è infatti un’analisi dei profili degli utenti che, migrato nel contesto aziendale, significa un esame approfondito delle competenze professionali, delle esperienze lavorative, degli obiettivi di carriera e dei settori di interesse delle risorse umane.
Ecco dunque che la sfida per i progettisti e gli sviluppatori diventa quella di realizzare degli algoritmi che siano in grado di interpretare correttamente ed efficacemente queste informazioni complesse, generando abbinamenti che possano anticipare le aspettative e le esigenze delle persone.
È evidente fin da queste brevi sintesi che gli avanzamenti tecnologici richiesti per svolgere adeguatamente tali compiti siano notevoli: gli algoritmi devono infatti essere in grado di gestire grandi volumi di dati, in costante aggiornamento, valutando sia le informazioni che sono espresse dagli stessi utenti, che quelle che rimangono implicite e che sono deducibili dal loro comportamento e dai loro contatti.
E così, mediante l’implementazione di tecnologie avanzate come quelle di data mining e di machine learning, è possibile consentire al sistema di apprendere e adattarsi continuamente, migliorando nel tempo la qualità del matching senza necessità dell’intervento umano.
Insomma, già da queste poche righe appare chiaro come la convergenza tra gli algoritmi di matchmaking e il tessuto del networking aziendale, abbia da qualche tempo avviato un’era di connessioni molto significative, evidenziando il potere trasformativo della tecnologia digitale anche nelle relazioni professionali.
Mediante l’elaborazione di enormi quantità di dati e l’applicazione di modelli computazionali sofisticati, infatti, questi sistemi non solamente permettono di connettere i professionisti in maniera efficace, ma riescono altresì ad alimentare delle interazioni personalizzate con grande valore aggiunto, a beneficio dell’efficienza delle attività aziendali e, in ultima istanza, degli utilizzatori delle offerte delle organizzazioni.