
Antonio Margheri, racconta su Facebook tramite il libro di Silvano Granchi la storia di Gino Graziani, un mugellano di Polcanto che sfortunatamente è stato prigioniero di guerra nella Germania nazista:
Il libro di racconta la storia di: GINO GRAZIANI Matricola n. 175.158 Stammlager X C Gino Graziani, figlio di Giovanni e Maria Ciolli, era nato a Borgo San Lorenzo il 19 agosto 1923. Di famiglia contadina, povera e numerosa, aveva passato l’infanzia in un podere a Polcanto. Nel 1940 l’Italia fascista entra in guerra alleata con la Germania e nel marzo 1942 Gino viene assegnato a Milano al 3° Reggimento Bersaglieri, 5° Battaglione fucilieri. A maggio del 1943 viene inviato nella guerra dei Balcani, dove l’Italia fu tristemente protagonista di efferati eccidi contro civili e partigiani. Si trova a Belgrado quando l’8 settembre venne firmato l’armistizio con gli anglo-americani e fatto prigioniero e deportato in Germania. E’ il destino che riguarderà oltre 650 mila militari italiani catturati dai tedeschi in Jugoslavia, Albania e Grecia. E’l’inizio della tragica storia degli Internati Militari Italiani (IMI). Gli IMI furono distribuiti in una rete di campi di transito (Dulag), campi per ufficiali (Oflag), campi per soldati (Stalag), campi ausiliari e comandi di lavoro (Arbeitskommando). Furono trattati come “schiavi di guerra”. 45.000 circa non tornarono più. Gino fuggì dal campo di Wietzendorf il 9 aprile 1945 e giunse a casa il 18 agosto. Il libro racconta la sua storia e quella di tanti prigionieri di guerra nella Germania nazista che si opposero ai fascisti repubblichini e a Hitler. Una storia ancora oggi poco conosciuta. Eppure anche quel sacrificio fu fondamentale per la libertà di tutti. E, mentre oggi ritornano muri e fili spinati, quelle storie hanno ancora molto da insegnare.
Galleria fotografica