1 APR 2025
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Discarica nascosta lungo il fiume Rovigo, consigliera Noferi in sopralluogo: "Presentata un'interrogazione in Regione. Servono risposte"

Ieri mattina, la Consigliera regionale Silvia Noferi, insieme a due operatori del soccorso alpino, ha effettuato un sopralluogo per constatare di persona

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Discarica nascosta lungo il fiume Rovigo, consigliera Noferi in sopralluogo Discarica nascosta lungo il fiume Rovigo, consigliera Noferi in sopralluogo © Silvia Noferi ufficio stampa
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Nei giorni scorsi, un episodio preoccupante ha coinvolto la SP477 nel comune di Palazzuolo sul Senio: una frana ha riportato alla luce una vecchia discarica di rifiuti urbani, riversando nel fiume Rovigo una grande quantità di plastiche, sacchetti e altri manufatti di varia natura. La situazione ha sollevato preoccupazioni per l’impatto ambientale, con il rischio che i rifiuti si disperdano lungo il corso del fiume.

Ieri mattina, la Consigliera Regionale Silvia Noferi, insieme a due operatori del soccorso alpino, Stefano Rinaldelli (presidente regionale) e Daniele Cecconi (operatore della delegazione appenninica), ha effettuato un sopralluogo per constatare di persona l'entità del danno. Il gruppo ha raggiunto il letto del fiume e ha percorso un lungo tratto del corso d'acqua, rendendosi conto della gravità della situazione.

La Protezione Civile regionale, insieme al sindaco di Palazzuolo sul Senio Marco Bottino, ha avviato tempestivamente le operazioni di rimozione dei detriti dalla SP477, riuscendo a liberare la strada dalle frane in tempi record. Tuttavia, il Sindaco ha spiegato alla Consigliera Noferi che ora l’obiettivo è consolidare il piano stradale con delle palificazioni nel punto in cui la discarica è venuta alla luce.

Nonostante l’intervento sulla strada, è evidente che la priorità ora è rimuovere con urgenza i rifiuti dal letto e dalle rive del fiume, prima che si disperdano ulteriormente e deturpino il paesaggio naturale circostante, fino a ora incontaminato. Tuttavia, il problema è capire come procedere con l'intervento, data la complessità del terreno.

Le difficoltà nell'accesso e le soluzioni temporanee

Al momento, sono state posizionate delle reti trasversali al fiume, ma queste non sono riuscite a fermare i rifiuti, alcuni dei quali sono troppo piccoli per rimanere intrappolati nelle maglie. Inoltre, in caso di piogge ulteriori, le reti rischiano di essere travolte dalla forza delle acque torrentizie, con il conseguente rischio di un'ulteriore dispersione dei materiali.

La situazione è ulteriormente complicata dalla conformazione orografica della zona, che rende difficile l’accesso da parte di mezzi meccanici. Il fiume scorre infatti in una gola con alte pareti rocciose, che lo rendono difficile da raggiungere. Inoltre, la presenza di terreni montuosi rende il lavoro ancora più arduo, specie per coloro che non sono abituati a operare in ambienti così critici.

Il cambiamento climatico e le frane nel Mugello

Le frane che hanno colpito l'Alto Mugello nel mese di marzo sono sembrate essere il risultato di una serie di concause, tra cui l’evento sismico e l'aumento delle allerta meteo, che evidenziano i segnali del cambiamento climatico in corso. Le condizioni meteo estreme, come piogge intense e alluvioni, sono ormai un fenomeno sempre più frequente, come sottolineato da Noferi.

Per questo motivo, la Consigliera ha presentato un’interrogazione al Presidente e alla Giunta Regionale, chiedendo quali soluzioni tecniche verranno adottate per la bonifica del fiume Rovigo e per il consolidamento del terreno nelle montagne del Mugello. Secondo Noferi, un’analisi scientifica accurata delle cause è fondamentale per adottare misure efficaci e durature. La Consigliera ha anche sottolineato come, recentemente, in Consiglio Regionale siano emerse posizioni negazioniste sul cambiamento climatico, con alcune dichiarazioni che non hanno avuto alcun fondamento scientifico e sono state fatte solo a fini elettorali.

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