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Don Soave lascia Vicchio. I saluti della comunità e di Don Giuliano

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Don Soave lascia Vicchio. I saluti della comunità e di Don Giuliano Don Soave lascia Vicchio. I saluti della comunità e di Don Giuliano © n.c.
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Dal Mugello trasferito a Barberino Val d'Elsa. Il parroco inizierà la sua attività pastorale nelle sue nuove comunità a partire da giovedì 1 ottobre, e saluterà Santa Maria a Vezzano sabato 26 settembre alle 18 e San Martino a Vespignano il 27 settembre alle 11. E la comunità di Vicchio sta organizzando per lui (ancora da confermare) un saluto speciale per sabato 10 ottobre alle 18. Ecco le belle parole scritte sul periodo dell'Unità Pastorale di Vicchio 'In cammino':

Dopo 14 anni di permanenza a Vicchio, il Cardinale Betori ha incluso nei trasferimenti dei sacerdoti anche don Soave. La situazione e la colllocazione dei sacerdoti nella nostra Diocesi è divenuta sempre più complessa data la diminuzione costante del numero dei sacerdoti. Per questo motivo anche quest'anno ci sono stati tanti trasferimenti di sacerdoti che sono stati chiamati a guidare comunità più grandi. Così anche il nostro don Soave aumenta sia in numero di parrocchie da 2 a 3, sia il numero di abitanti (circa 2.500). La sua nuova destinazione è la parrocchia di Barberino Val d'Elsa, al confine con la Diocesi di Siena. Oltre alla parrocchia centrale di Barberino gli vengono affidate anche l'antica Pieve e parrocchia di Sant'Appiano, e la parrocchia di Linari. Si tratta di Chiese ricche di storia e di arte immerse nel chianti senese. Don Soave, dal 2001 parroco di Santa Maria a Vezzano e dal 2005 anche di San Martino a Vespignano, sostituisce don Luciano Marchetti già cappellano a Borgo San Lorenzo durante il mandato di Mons. Giancarlo Corti. Da un punto di vista del servizio ministeriale del sacerdote sono consapevole che si tratta per don Soave di un incarico importante, sicuramente più impegnativo di quello già svolto a Vicchio, ma altresì stimolante in quanto egli si misurerà e si confronterà con comunità che costituiscono il 60-70% della popolazione del Comune di Barberino ricoprendone così un ruolo principale. Da un'altro punto di vista, quello che riguarda l' amicizia, provo una certa difficoltà, perchè 14 anni vissuti assieme non si dimenticano, anzi costituiscono un bagaglio affettivo e umano non indifferente. Don Soave è consapevole di lasciare affetti e legami, ma è anche confortato dalla stima del nostro Cardinale e dall'attesa delle comunità che gli sono state affidate. Non posso, penso anche con il consenso di tanti, non augurare a don Soave di trascorre in quel di Barberino anni buoni, belli e fruttuosi (pure ricche di salite da affrontare in bici), che certamente lo potranno soddisfare pastoralmente e umanamente. Se pur distanti diversi chilometri staremo ancora vicini nella comunione della Chiesa e nell'amicizia costruita assieme. Ci sono tante immagini nella mia mente impossibili da cancellare; senza dubbio l'esperienza del pellegrinaggio in Terrasanta trascorsa assieme ha contribuito ad approfondire le nostre caratteristiche e anche le nostre diversità, ma è servita soprattutto a consolidare il nostro legame che è e rimarrà forte.

 

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