Dopo il caso della piccola Kata che viveva nel degrado e nella violenza dell'hotel occupato Astor di Firenze si apre un focus su quanti soni i bambini senza fissa dimora in Italia.
Persone in povertà estrema, che si trovano ad abitare per strada per tanti motivi diversi. Con un’esistenza difficile, segnata da fragilità materiali e personali, enorme disagio abitativo e isolamento sociale.
Non di rado purtroppo circondati dall’indifferenza generale, vivendo come invisibili, un aspetto denunciato dalle organizzazioni che si occupano del tema.
Una questione particolarmente grave quando a vivere in questa condizione sono bambine e bambini, ragazzi e ragazze.
Tendenzialmente nel caso dei minori si tratta soprattutto di persone senza fissa dimora, mentre appare più contenuto il fenomeno dei senza tetto, nonostante il disagio abitativo risulti tra gli ambiti più complicati in termini di reperimento di dati affidabili.
Si tratta infatti di persone invisibili anche per le rilevazioni ufficiali, a causa della precarietà abitativa che rende difficile intercettarne la presenza sul territorio.
Da quest’anno, attraverso una rilevazione ad hoc nell’ambito del censimento della popolazione svolto da Istat, per la prima volta sono disponibili alcuni dati strutturati sulla loro situazione. Disaggregati per età, genere, cittadinanza e comune di iscrizione anagrafica.
Una serie di informazioni che gettano una luce – ulteriore e più aggiornata rispetto alle rilevazioni pilota svolte in precedenza con altre metodologie – sulle vite di decine di migliaia di senza tetto. In particolare di quelle delle persone di minore età.
Sono quasi 13mila i bambini e ragazzi senza tetto e senza fissa dimora nel nostro paese nel 2021.
Si tratta del 13,3% dei senza tetto che vivono in Italia (circa 96mila persone), ovvero 0,14 minori ogni 100 residenti con meno di 18 anni.
Un numero sicuramente sottostimato, e solo in apparenza piccolo. È “non esaustivo”, come segnalato nella metodologia di Istat, perché il campo di osservazione non può che limitarsi alla parte emersa del fenomeno.
Cioè le persone che, in coerenza con le previsioni normative, vengono iscritte in anagrafe dai comuni, generalmente a un indirizzo fittizio, oppure al recapito di associazioni che se ne occupano.
Va poi considerato che l’insieme dei “senza casa” non esaurisce la totalità del disagio abitativo. Non comprende infatti le famiglie che vivono in abitazioni sovraffollate, fatiscenti o a rischio morosità. Così come quelle che abitano in campi attrezzati, in insediamenti abitativi tollerati o spontanei (oggetto di un’altra rilevazione, secondo cui nel 2021 sarebbero 15.759 persone di cui circa 5.500 minori).
Inoltre, dietro numeri apparentemente limitati se confrontati con la popolazione complessiva – i 9,3 milioni di residenti con meno di 18 anni in Italia nello stesso anno – vi sono situazioni drammatiche.
Come quella di tanti minori stranieri non accompagnati, che si trovano in Italia privi della tutela genitoriale. O di giovani senza tetto che per diversi motivi vivono in condizioni di fragilità abitativa, spesso lontano dalla famiglia.
Parliamo di giovani di entrambi i sessi, perché la loro distribuzione per genere è quasi perfettamente omogenea.
Quasi la metà, ovvero 6.207 persone, pari al 49% dei minori senza fissa dimora, sono bambine e ragazze. A cui si aggiungono oltre 6.500 minori maschi, per un totale di poco meno di 13mila persone di minore età in questa condizione di precarietà abitativa.
Ragazze e ragazzi fuoriusciti da percorsi di istruzione, vulnerabili sotto numerosi punti di vista: condizioni di salute, dipendenze, esposizione al rischio criminalità.
La presenza di bambini e ragazzi senza tetto e senza fissa dimora appare fortemente concentrata a livello territoriale.
Nelle 3 maggiori città italiane vive infatti quasi la metà (44%) dei minori senza fissa dimora. Sono 3.186 quelli di cui è stata censita la presenza a Roma, in pratica uno su 4 dei bambini e ragazzi senza casa che vivono in Italia. Se rapportati ai residenti della Capitale con meno di 18 anni, sono 0,73 ogni 100.
Quasi 1.400 vivono a Milano (0,67 ogni 100 minori), mentre a Napoli sono circa mille (0,65).
In termini assoluti, seguono Cagliari (281 minori senza fissa dimora, pari a 1,59 ogni 100 bambini e ragazzi residenti), Foggia (248, 1,04%), Torino (244, 0,20%), Bari (226, 0,48%) e Marsala (223, 1,73%).
Venendo alla realtà di Firenze, quella in cui viveva e in cui è sparita Kata su 51.980 minori quelli senza tetto o fissa dimora sono 176 pari al 15,80% dei qqq4 senza fissa dimora.
FONTE: elaborazione openpolis – Con i Bambini su dati Istat
(pubblicati: giovedì 15 Dicembre 2022)