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Almanacco del festival di Sanremo il libro di Marino Bartoletti presentato alla Net Records

Sanremo è la storia d'Italia, dalla nascita a Viareggio ai nostri giorni. 70 anni di festival e di canzoni che hanno accompagnato il cambiamento del Bel Paese

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Almanacco del Festival di Sanremo Almanacco del Festival di Sanremo © foto di Roberta Capanni
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Il festival della canzone italiana è nato in Toscana. Lo ha raccontato il giornalista Marino Bartoletti durante la bella presentazione che si è svolta negli storici studi fiorentini della Net Records. Il simpatico e preparato giornalista ha intrattenuto un pubblico numeroso e attento raccontando la storia del Festival che è anche la storia di un'Italia che, finita la guerra voleva tornare a vivere.

Sul palco quattro fiorentini: Paolo Marcheschi qui in veste di membro dell'associazione culturale Popup, Stefano Guarnieri della Fondazione Lorenzo Guarnieri (a cui sono andati i ricavi della vendita del libro), il campositore Beppe Dati e Stefano De Donato fondatore dei Dirotta su Cuba.

Dietro a Sanremo tanti aneddoti ma anche tanta storia a partire dalla nascita con l'idea di Aldo Valleroni nel 1947 di fare un festival radiofonico della canzone per attirare villeggiante a Viareggio. Una nascita con successo che partì anche con l'orchestra della Rai ma che finì già nel 1949 perchè l'Azienda Autonoma di Viareggio non intendeva impiegare capitali in canzoni, visto che c'era già il Carnevale, e preferì una mostra canina!

Sanremo raccolse con piacere visto che già all'interno del Casinò si proponeva la canzone come mezzo per attirare i turisti fuori stagione. Bartoletti ci ha deliziato con ricordi e storia di Sanremo cercando di spiegare come le canzoni abbiano sempre seguito la crescita del paese. Insomma non sono solo"canzonette" ma espressione di un paese che cambia, di proteste cantate, di "denunce" travestite (come Vola Colomba" del 1952 di Nilla Pizzi che era un chiaro riferimento alla mancata annessione della città di trieste alla nazione Italiana cosa che avvenne solo 7 anni dopo). E ancora Marino ricorda come sua mamma, che faceva la sarta, nel 1957 dovette comprare un televisore perché le sue clienti dopo Sanremo le chiedevano i vestiti come le cantanti.

Denunce attraverso la musica come quella di Cristiano Cristicchi sulla condizione della pazzia o quella dell'1984 di Giorgio Faletti sulla situazione delle forze dell'ordine dopo la strage di Capaci. Tutto scandito dalle canzoni che nominate venivano cantate

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