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​Le statue di Firenze 'parlano' alle piazza deserte. E il video diventa virale

Un contributo creativo da condividere sui social. “E’ una dedica d’amore, lei è sempre lì che ci aspetta”

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​Le statue di Firenze 'parlano' alle piazza deserte. E il video diventa virale ​Le statue di Firenze 'parlano' alle piazza deserte. E il video diventa virale © n.c
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Oltre mezzo milione di persone raggiunte, 170mila visualizzazioni, quasi 5mila condivisioni. Sono i numeri, registrati in meno di una settimana, del video “To humans, from Florence - Un video per Firenze” in cui si racconta la città vuota attraverso l'attesa e la nostalgia che provano le statue lasciate sole nelle piazze, nelle strade e sui ponti vuoti.

E' il nuovo progetto dello studio di comunicazione “Riprese Firenze”, con il patrocinio del Comune di Firenze e il sostegno di Florence Convention & Visitors Bureau e di Toscana Promozione Turistica, pensato e realizzato come una dedica di amore alla città, da condividere con il mondo. I videomakers hanno fatto le riprese nella città svuotata dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e popolata solo dalle statue secolari a cui hanno dato la parola.

“Non ci aspettavamo questo importante riscontro dal pubblico, 500mila persona raggiunte è un’enormità – spiega Matteo Gazzarri, art director dello studio – volevamo fare un video che toccasse le persone e che generasse condivisioni, abbiamo toccato le corde giuste e ci siamo riusciti. Si tratta di un’idea creativa diversa, di una storia costruita per emozionare e con un protagonista forte, Firenze, la nostra città. La sua bellezza è la grande ricchezza di questo video e l’amore che proviamo per lei è il valore intorno al quale possiamo unirci, tutti. Il video si chiama “to Humans, from Florence” proprio per questo, perchè è per tutti, fiorentini di nascita o di adozione, toscani, italiani e stranieri. Per tutti quelli che amano Firenze. Alla fine del video abbiamo fatto dire alle statue “Vediamoci presto”, è il nostro augurio, di rivedersi con i propri cari e di rivedere la città. Tantissime persone lo hanno condiviso scrivendo queste parole. Credo che siamo riusciti a cogliere questo desiderio comune."

Così si racconta che al Porcellino mancano tanto carezze e desideri e che il David non vede l’ora di incrociare ancora i nostri occhi ammirati che scrutano la sua bellezza. Benvenuto Cellini, poi, spera di ritrovare presto le promesse degli innamorati su Ponte Vecchio e Giovanni dalle Bande Nere i carretti del mercato di San Lorenzo. Tante volte le statue hanno invocato un po’ di riposo e ora che c’è solo silenzio cresce la nostalgia verso i loro “cari umani”. Parlano come noi, perché ci conoscono da sempre e dei fiorentini hanno l’indole e l’ironia.

"Non possiamo sapere come sarà il futuro, ma possiamo essere pronti a ripartire quando ci saranno le condizioni. In fondo abbiamo messo nella voce delle statue pensieri e auguri che credo ognuno di noi si faccia ogni giorno da quando è cominciata questa emergenza.”

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