
A Firenzuola, il dibattito sul Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di San Pellegrino si è finalmente tradotto in un atto ufficiale del Consiglio Comunale. Dopo tre anni di tensioni e segnalazioni da parte dei residenti, l'assemblea cittadina ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dalla maggioranza “Buti Sindaco” (centrodestra), integrato con due emendamenti del gruppo di opposizione “Bene Comune” (centrosinistra). Il documento impegna l’Amministrazione a richiedere una riduzione progressiva degli ospiti stranieri fino alla chiusura del centro e a mantenere un dialogo costante con i cittadini della frazione per monitorare la situazione.
L'ordine del giorno approvato evidenzia una serie di problemi legati alla gestione del CAS. Il Comune ha ribadito di non essere stato coinvolto nella decisione di aprire il centro e di aver espresso sin dall'inizio forti perplessità sulla sua collocazione in una frazione isolata, con pochi residenti e lontana dai servizi essenziali.
Tra le problematiche segnalate vi sono le carenze organizzative, la mancanza di attività strutturate per gli ospiti e il frequente intervento delle forze dell’ordine per sedare risse e schiamazzi notturni. A questi si aggiungono le difficoltà di convivenza con la popolazione locale, i disagi nei trasporti pubblici – spesso occupati dai migranti senza biglietto – e il pericolo rappresentato dal loro vagare lungo la strada provinciale nelle ore notturne senza adeguata segnalazione luminosa.
Il documento sottolinea inoltre la pressione sui servizi sanitari locali, già in sofferenza per la carenza di medici di base e la ridotta copertura della guardia medica. Anche la sicurezza della struttura è stata messa in discussione, con riferimenti alla necessità di adeguamenti antincendio.
Se da un lato la mozione ha trovato il consenso unanime del Consiglio, dall’altro la minoranza ha criticato l’atteggiamento della maggioranza, accusandola di aver sottovalutato il problema e di aver adottato una posizione tardiva e superficiale.
“Bene Comune” ha ricordato di aver già presentato una mozione il 7 novembre 2024, che proponeva misure concrete come il dialogo con la Prefettura, la riduzione degli ospiti, un piano di prevenzione sanitaria e il coordinamento con le associazioni per favorire percorsi di integrazione e inserimento lavorativo. Tuttavia, quella mozione venne respinta con accuse di voler fare solo propaganda politica.
Nel recente ordine del giorno, l’opposizione ha ottenuto l’accoglimento di un emendamento che specifica la necessità di ridurre progressivamente gli ospiti. Un secondo emendamento, che mirava a garantire un ruolo attivo dell’Amministrazione nel coordinare la gestione del centro con forze dell’ordine e associazioni di volontariato, è stato invece modificato, limitandosi all’impegno di aggiornare periodicamente i cittadini della frazione.
Nonostante queste divergenze, il voto finale è stato favorevole per tutti, segnando un primo passo verso la risoluzione di una questione che da anni crea tensioni nella piccola comunità di San Pellegrino. Resta ora da vedere come si concretizzeranno gli impegni presi e quale sarà il futuro del CAS.