
Come avevamo già raccontato in un precedente articolo pubblicato su OK!Mugello (leggi qui), ritorniamo sull’argomento perché sono emersi nuovi dettagli a seguito della prima udienza. Davanti al Giudice di Pace di Firenze, si è svolta la prima udienza per il reato di diffamazione che vede coinvolti come imputati il portavoce Giuseppe Aversa e altri 10 membri (Michele Aversa, Marika Corso, Marco Mameli, Valentina Ceccherini, Gabriele Giacomo Fiorenza, Andrea Biordi, Eris Fiorenza, Luigi Daidone, Nicoletta Biordi, Jonathan Bimonte) del cosiddetto “Comitato Minori Abbandonati dallo Stato al Forteto ”, in relazione all’invio di una e-mail, nel maggio del 2020, ai sindaci mugellani (Phil Moschetti, Filippo Carlà Campa, Stefano Passiatore), ai rappresentanti della Regione Toscana (Stefano Mugnai, Paolo Bambagioni, Andrea Quartini, Stefania Saccardi, Alessandro Salvi) e ai membri della Commissione Bicamerale d’Inchiesta sui fatti accaduti al Forteto (Riccardo Nencini, Laura Bottici, Angela Piarulli, Giovanni Donzelli)
Nella missiva, Sergio Pietracito, presidente dell’Associazione Vittime del Forteto, veniva descritto come un "pentito" del Forteto. Gli autori della lettera sostenevano che, con il suo operato, Pietracito avrebbe causato danni notevoli ai partecipanti al progetto "Oltre" di assistenza alle vittime del Forteto promosso dallo stesso Pietracito e finanziato dalla Regione Toscana. Il contenuto della missiva attaccava direttamente Pietracito per le sue critiche relative alle modalità con cui l’associazione Artemisia, esecutrice del progetto "Oltre", gestiva il programma di supporto alle vittime con espressioni quali “mira a fare terra bruciata alle vittime non gradite”, “questa modalità dello scandalo empatico…gli ha permesso di creare una serie di rapporti basati sulle menzogne e omissioni”. Il presidente dell’Associazione Vittime del Forteto ha sempre sottolineato di non avere nulla di cui pentirsi e di aver subito personalmente abusi all'interno della comunità oltre ad aver lavorato per 12 anni senza salario né TFR.
Lo stesso Pietracito si è dichiarato sconcertato e amareggiato per il contenuto della lettera diffamatoria dove, tra l’altro, in maniera del tutto gratuita e immotivata si paragonava il suo comportamento addirittura a quello di Rodolfo Fiesoli il santone della setta, considerando il suo pluriennale costante aiuto morale ed economico in favore di TUTTE le vittime del Forteto, compresi molti firmatari della lettera in questione, la maggior parte dei quali, nove su undici, ha conosciuto Pietracito solo nella storia recente dopo il 2010 al di fuori del Forteto considerando anche che, alcuni di loro, non erano ancora nati quando lo stesso nel febbraio del 1990 fuggì dalla setta rifugiandosi all'estero.
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Pietracito aveva richiesto una semplice lettera di scuse per chiudere questa vicenda surreale, ma la questione è rimasta irrisolta.
All’udienza di giovedì al contrario i difensori degli imputati Edoardo Orlandi, Barbara Londi e Carmen Napolitano hanno richiesto di sentire come testimoni l’Avv. Giovanni Marchese storico difensore di Pietracito e dell’Associazione delle Vittime, rilevando come fosse incompatibile con la sua veste di legale della parte civile e la Dr.ssa Galeotti, pubblico ministero al processo contro gli appartenenti alla setta del Forteto.
Quest’ultima, secondo i difensori degli imputati avrebbe dovuto riferire, tra l’altro su quanto dichiarato da Pietracito alle udienze svoltesi dinanzi al Tribunale di Firenze del gennaio 2014, oltre a specificare il significato del termine “pentito” utilizzato dagli imputati nella e-mail incriminata.
Il Giudice di Pace Dr. Goracci ha respinto la richiesta delle difese degli imputati di sentire come testimoni la Dr.ssa Galeotti e l’Avv. Marchese, oltre a respingere la richiesta di incompatibilità di quest'ultimo ad assumere la difesa di Pietracito, alla quale si era associata anche la Dr.ssa Beatrice Giunti pubblico ministero presente in udienza .
Inoltre, ha stralciato la posizione di Jonathan Bimonte difeso dall’Avv. Massimo Ferroni, che verrà trattata separatamente.
Alla prossima udienza del 6 novembre verranno sentiti Pietracito e la Dr.ssa Petra Filistrucchi Vice Presidente dell’Associazione Artemisia.
Giuseppe Aversa e Petra Filistrucchi di Artemisia