
L’audizione di Rodolfo Fiesoli, fondatore del Forteto, ha riacceso il dibattito sulla sua effettiva condizione di salute mentale, ma per l’Associazione Vittime del Forteto il vero problema resta un altro: le responsabilità delle istituzioni e il mancato risarcimento di tutte le vittime. L’Associazione respinge con forza il tentativo di spostare l’attenzione su questioni secondarie, sottolineando come il ritardo nell’interrogatorio di Fiesoli – avvenuto con dieci anni di ritardo – sia una delle tante ingiustizie subite da chi ha vissuto sulla propria pelle gli orrori della setta.
“Anche ammesso che il suo stato mentale sia compromesso – si legge nella nota – resta il fatto che Fiesoli ha costruito la sua intera esistenza sull’inganno e sulla mistificazione, senza mai dimostrare alcun pentimento per le sofferenze inflitte a decine di famiglie.” L’Associazione ricorda come nel 2015 ben 253 deputati del PD abbiano votato contro la mozione dell’On. Debora Bergamini, sostenuta dal centrodestra e dai 5 Stelle, che chiedeva l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta e il commissariamento della cooperativa. Una decisione che ha ritardato l’accertamento delle responsabilità e la tutela delle vittime, nonostante le sentenze già passate in giudicato.
A differenza delle precedenti amministrazioni, l’attuale Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riconosciuto le responsabilità delle istituzioni nella vicenda e ha iniziato il percorso di risarcimento di una parte delle vittime. Tuttavia, l’Associazione sottolinea che tutti coloro che hanno subito abusi e ingiustizie devono essere risarciti, senza lasciare nessuno indietro.
“Non ci interessano i dibattiti pretestuosi e strumentali – conclude l’Associazione – ma solo che sia fatta piena verità e giustizia per tutti: ex minori, genitori ingiustamente accusati e lavoratori sfruttati per decenni.”
Ecco il video dell'intervento di Debora Bergamini del 9 Luglio 2015