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Giardino Caponnetto, parla la 16enne molestata e aggredita: "sono terrorizzata, ho paura anche ad uscire di casa"

Non c'è pace nemmeno per il centralissimo giardino dedicato al giudice paladino della giustizia. Le parole di una delle ragazzine aggredite

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bottiglie di vetro rotte bottiglie di vetro rotte © Ok!News24
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Gravissimo episodio ieri sera, poco dopo le 21 al giardino Caponnetto a quell'ora molto frequentato per i vicini locali lungo l'Arno ma anche da molte famiglie che lì si recano in cerca di un po' di fresco serale.

Il giardino che ricordiamo è dedicato a un gigante della giustizia e paradossalmente spesso scenario di atti vandali e microcriminalità di cui vi abbiamo sempre raccontato, in precedenti articoli (2 settembre 2020 - 19 luglio 2021 - 24 agosto 2021)

Ultimamente sembrava si fosse trovato un equilibrio fra le baby gang e i gruppi di spacciatori che comunque sono sempre presenti nel giardino nonostante la presenza di numerosi bambini.

L'episodio di ieri sera segna un alzarsi del livello. Dopo la presenza fissa anche di un gruppo di maranza e di un regolamento di conti fra bande che pare si sia svolto nelle notti scorse sotto il ponticello ieri sera si è superato ogni limite.

"Erano da poco passate le nove di sera quando con la mia amica abbiamo fatto due passi nel giardino - racconta Anna nome di fantasia -, c'erano ancora moltissime persone e una famiglia accampata a fare il pic nic e tornando in direzione degli spazi estivi siamo state avvicinate da un uomo di mezz'età che già ci stava seguendo farneticando in una lingua che non conoscevo. Mi faceva paura camminava in maniera strana e aveva uno zaino sulle spalle e avvicinandosi ci ha offerto droga.

Abbiamo detto di no e abbiamo allungato il passo per andarci a riparare all'interno del chiosco dove lavorava mia mamma e un commesso perché l'uomo ci ha inseguito e faceva ammiccamenti sessuali molto espliciti.
Allora il commesso è uscito dicendo a quell'uomo di non molestarci perché per altro eravamo minorenni e lui per tutta risposta ha tirato fuori dal suo zaino una bottiglia, l'ha spaccata e l'ha lanciata. Mi ha colpito con le schegge su un braccio e alla schiena e il commesso è stato ferito sulla mano.

Abbiamo fatto appena in tempo a rientrare e rinchiuderci nel chiosco, ma lui stava sempre lì fuori a lanciare bottiglie (abbiamo scoperto poi che aveva lo zaino pieno!).e a urlare. Pareva pazzo, era con gli occhi strabuzzanti ed era completamente fatto! 

Abbiamo chiamato la Polizia che è arrivata insieme al 118 e la cosa che mi ha fatto male è che la poliziotta mi ha sottolineato che anche lui era ferito... Beh, il commesso per difendere noi dalle bottiglie ha reagito e cosa doveva fare? Lasciarci lì e lasciarci aggredire e violentare?
Sono sconvolta. In quei giardini sono cresciuta, ma adesso ho paura anche ad uscire di casa. Figuriamoci ad andare al giardino.
Lui sicuramente sarà già di nuovo lì. Fuori di se ad urlare a molestare e aggredire senza che nessuno gli faccia niente..."

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