Si rafforza in Toscana l’azione di contrasto al gioco d’azzardo patologico. La nuova normativa approvata il 16 gennaio scorso dal Consiglio regionale è il risultato di un lavoro proficuo e anche faticoso della commissione Sanità guidata da Stefano Scaramelli (Pd) che si è impegnata per trovare una sintesi con tutte le forze politiche. Lo ha sottolineato in aula lo stesso Scaramelli illustrando la legge e soprattutto le finalità. “Ringrazio davvero tutte le forze politiche – ha detto Scaramelli - Il lavoro sulla proposta che nasceva dai Comuni e da Anci Toscana, tramite il suo delegato Simona Neri, con cui il Pd ha lavorato a stretto contatto e proficuamente, ha prodotto un testo, frutto di un lavoro di convergenza laborioso ma fortemente voluto anche dal gruppo Pd. Abbiamo dato una stretta importante su il gioco d’azzardo introducendo la formazione che è un elemento di novità assoluta e che pone la Toscana ancora una volta all’avanguardia. Da una parte - ha aggiunto Scaramelli - diamo una risposta di carattere sanitario e dall’altra una risposta di carattere preventivo. La definizione dei luoghi sensibili non è la risoluzione del problema, sappiamo che il tema è molto più profondo, ma nella legge approvata oggi c’è molto della risposta che bisogna dare al disagio e alle situazioni di povertà, dove si annida l’illusione di trovare una scorciatoia rappresentata appunto dal gioco d’azzardo. La Regione ha deciso di esserci, dove c’è il disagio ci dobbiamo essere”. Tante le modifiche rispetto alla vecchia legge: nuovi punti sensibili da cui tenere lontane agenzie di scommesse e slot-machine, corsi di formazione mirati per gestori e dipendenti, investimento sulla prevenzione, nuovo sistema sanzionatorio e grande restrizione in merito alle nuove aperture o sub-ingressi. Tra le novità, la campagna di informazione nelle scuole grazie all’intesa fra la Regione e l’Ufficio scolastico regionale, l'inserimento delle scuole dell'infanzia, degli sportelli bancomat e degli esercizi di compravendita di oggetti preziosi e oro usati tra i luoghi sensibili; l'introduzione dell'obbligo di formazione per i gestori e per il personale operante nell'ambito dei centri scommesse e degli spazi per il gioco; l'estensione della definizione di "nuova installazione" anche in caso di stipula di nuovo contratto o di installazione degli apparecchi in altri locali, a seguito del trasferimento della sede. Aumentate anche le sanzioni previste per il mancato assolvimento degli obblighi previsti a carico dei gestori di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro e del personale operante. La sanzione amministrativa pecuniaria va da un minimo di 1.000 euro ad un massimo di 5.000 euro per ogni inosservanza. La sanzione è accompagnata da diffida comunale nei confronti del gestore e del personale interessato a partecipare alla prima offerta formativa disponibile successiva all'accertamento della violazione. Importante anche la parte relativa alla pubblicità con il divieto di qualsiasi attività pubblicitaria relativa all’apertura o all’esercizio di spazi per il gioco con vincita in denaro o di centri di scommessi.